In arrivo brutte notizie per gli automobilisti: la benzina potrebbe infatti arrivare a toccare i due euro al litro, un po’ come era già accaduto nel 2012 e nel 2013. Tutto questo dovrebbe accadere a causa di un nuovo aumento delle accise, nonostante le promesse del governo di tagliarle.
Il portafoglio rischia di piangere ancora
Il rischio è forte, potrebbe presto verificarsi un evento tutt’altro che piacevole per tutti i possessori di automobili. Nonostante la promessa del governo di tagliare le accise, il prezzo della benzina potrebbe salire ulteriormente e avvicinarsi addirittura ai 2 euro al litro. Una cifra tutt’altro che esigua soprattutto per chi quotidianamente fa anche decine di chilometri per motivi di lavoro.
A lanciare l’allarme è il Sole 24 Ore, che indica due ragioni particolari che potrebbero scatenare questa situazione. La prima causa va ricercata nella motivazione più ovvia, l’incremento del costo del petrolio, mentre l’altra è legata al possibile rialzo delle accise. Quest’ultima situazione è stata più volte rinviata dal governo, ma per far sì che non accada è necessario trovare il prima possibile specifiche risorse da impiegare.
Attenzione alla clausola di salvaguardia
È tuttavia davvero possibile fare qualcosa per allontanare lo spettro del possibile aumento? Per farlo è necessario bloccare la cosiddetta “clausola di salvaguardia“, una soluzione introdotta nel 2014 per sospendere l’aumento delle accise con l’augurio che da lì in avanti anche la situazione generale del Paese potesse avere qualche miglioramento significativo.
Già dal 30 novembre potrebbe infatti partire il rialzo sancito dall’Agenzia delle Dogane a partire dal 1° gennaio 2019. E non si tratterebbe di una situazione a breve termine: la modifica del prezzo avverrebbe per tre anni consecutivi sempre alla stessa data. La scadenza, insomma, è ormai alle porte e il tempo a disposizione è davvero poco.
Foto immagine in evidenza: Getty Images