Il 19 novembre si è celebrata la “Giornata mondiale delle vittime della strada” e Giordano Biserni, presidente dell’Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale, racconta che sono ancora troppe le morti dovute agli incidenti stradali. Le categorie più a rischio si confermano i pedoni ed i motociclisti. Il nostro Paese, negli ultimi anni, ha ridotto le vittime di incidenti ma si può e si deve ancora migliorare molto.
I numeri delle morti per incidenti stradali
Giordano Biserni parla di numeri impressionanti: “Ogni anno nel mondo perdono la vita sulle strade un milione e 250mila persone, 3.400 al giorno, più di 140 ogni ora: una strage infinita, delle cui proporzioni la gente sembra non rendersi conto. Si pensi che ogni anno di incidenti aerei muoiono circa 1.000 persone, con un incidente ogni 1.200.000 voli”. Purtroppo i decessi stradali aumentano drasticamente nei Paesi meno sviluppati, infatti il 90% delle morti si concentra in quelli più poveri, dove circola solo il 54% dei mezzi. Le cause principali sono da attribuire alle pessime condizioni delle strade, alla segnaletica insufficiente, all’uso non obbligatorio della cintura di sicurezza e del casco. Così è inevitabile che il continente più colpito dai sinistri stradali sia l’Africa, mentre l’Europa il meno colpito.
I pedoni ed i motociclisti sono più a rischio
La categoria più a rischio di incidenti stradali è quella dei motociclisti, tra cui si verifica il 23% delle morti, seguita da quella dei pedoni con il 22%. Le cause di morte per i motociclisti sono la velocità, le condizioni stradali, la scarsa illuminazione, lo spirito di emulazione e la distrazione crescente degli automobilisti, dovuta soprattutto all’uso degli smartphone. Invece i pedoni che sono maggiormente colpiti dagli incidenti sono anziani. Infatti il tasso di anzianità continua ad aumentare, quindi i riflessi di queste persone diminuiscono in modo esponenziale, diventano sempre più lente e ovviamente più inclini a riportare danni da qualsiasi tipo di incidente. Per ovviare a questi problemi, sono necessari più passaggi pedonali illuminati e soprattutto una maggiore attenzione da parte degli automobilisti.
Serve una riforma del Codice della Strada
Giordano Biserni ha confermato che in Italia ci sono importanti progressi dal punto di vista della sicurezza stradale poiché negli ultimi 15 anni si è verificato un netto calo dei morti su strada. Ma attenzione a pensare che il fenomeno sia sparito: anzi, ultimamente sembra che il nostro Paese abbia fatto un passo indietro, infatti Biserni ha dichiarato che: “L’ultimo report Istat-Aci fissa a 3.283 il numero delle vittime nel 2016, con un decremento del 4,2%, ma nei primi otto mesi di quest’anno i soli sinistri rilevati fanno segnare un nuovo aumento dei morti, dai 1.145 dell’anno scorso ai 1.184 del 2017″. Poi il presidente dell’Asaps rincara la dose affermando che non è bastata l’introduzione dell’omicidio stradale, Biserni è convinto che sia necessaria una riforma del Codice della Strada, ponendo particolare attenzione all’uso del cellulare. Infatti sono sempre di più gli automobilisti che causano incidenti perché distratti dal proprio smartphone e, proprio per questo motivo, Biserni chiede la sospensione immediata della patente per chiunque venga sorpreso con il cellulare in mano. Infine il presidente dell’Asaps chiede un numero maggiore di agenti sulle strade e più controlli, oltre ad una riduzione dell’età media dei poliziotti.