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Bollo auto, condono per gli importi non pagati fino a 1.000 euro

Bollo auto, condono per gli importi non pagati fino a 1.000 euro

Il bollo auto, non è un mistero, è ormai da tempo una delle tasse più odiate da parte degli automobilisti. L’idea di dover pagare solo per il semplice possesso della vettura è infatti ritenuta ingiusta proprio perché l’importo è dovuto anche se il mezzo rimane fermo all’interno del proprio garage. Una possibile abolizione è balzata agli onori della cronaca in più occasioni, ma il progetto non è mai andato in porto del tutto. Ora, però, almeno per qualcuno, si palesa una buona notizia: il Decreto Fiscale 2019 considera infatti definitivamente sanate alcune situazioni.

Bollo auto, una norma provvidenziale

Troppo spesso molti italiani finiscono per essere tartassati all’idea di dover pagare tasse in molti ambiti, che finiscono per appesantire non poco le casse familiari. Tra questi c’è certamente anche il bollo auto, nonostante le aspettative di poter arrivare a una cancellazione.

Nonostante tutto c’è chi può esultare: il Decreto Fiscale 2019 prevede infatti una norma che consente di cancellare le cartelle esattoriali di importo fino a 1000 euro, azzerando così i debiti arretrati. È importante precisare come il provvedimento non citi in maniera esplicita la tassa di possesso dei veicoli, ma l’applicazione è comunque generale, indipendentemente dal tributo iscritto a ruolo. Ogni dubbio a riguardo è chiarito da una sentenza della Corte di Cassazione, emessa lo scorso 30 aprile.

Chi può godere della sanatoria

Ma chi potrà beneficiare del provvedimento? Il condono riguarda i bolli auto con scadenza compresa tra il 1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010 non pagati e di conseguenza divenuti debiti esigibili attraverso le cartelle esattoriali.

I vantaggi non sono finiti qui: gli utenti che si rendono conto di poter rientrare in questa casistica non dovranno infatti fare alcuna richiesta per poter certificare di rientrare tra gli utenti che godono di questo privilegio. I ruoli dovrebbero essere cancellati d’ufficio. C’è comunque un piccolo intoppo che è bene precisare: la tassa di possesso, come si sa, è infatti di competenza regionale, quindi per evitare disguidi e possibili ricorsi è bene verificare in prima persona a seconda della propria zona di residenza.

 

Foto in alto: Flickr