Ormai da tempo il bollo auto rappresenta una delle tasse più discusse tra i possessori di veicoli ed è per questo che periodicamente si parla di una possibile abolizione. L’ipotesi, però, almeno per ora è da scartare. Anzi, il governo con la nuova “manovrina” è intenzionato a fare il possibile a fermare l’evasione. Non pagare diventerà quasi impossibile: prima di sottoporre la vettura alla revisione verrà infatti effettuato un controllo per accertare che l’importo dovuto sia stato saldato.
La lotta ai furbetti è partita
Tempi duri per chi odia il bollo auto e sta pensando di farla franca. Il governo ha infatti deciso di introdurre una norma all’interno della nuova “manovrina” volta a contrastare il più possibile l’evasione della tassa. Non si tratta certamente della prima occasione in cui si parla di un’iniziativa simile, ma questa potrebbe essere la volta buona.
Si è deciso così di riproporre un emendamento già bocciato durante l’approvazione della Legge di Stabilità 2017. Quando un’auto dovrà essere sottoposta alla revisione sarà infatti verificato che il bollo auto sia stato regolarmente pagato. In caso contrario, la procedura non potrà essere eseguita e, di conseguenza, il veicolo non sarà autorizzato a circolare regolarmente sulle strade italiane.
La proposta è stata lanciata dal Partito Democratico. Il principale ideatore della normativa è l’onorevole Francesco Ribaudo.
I controlli diventano più rigidi
Colpire i trasgressori diventerà quindi più facile. I controlli sul pagamento del bollo auto dovrebbero spettare alle officine che si occupano di effettuare la revisione in base a quanto stabilito dalla Motorizzazione Civile. Nella precedente manovra la proposta era però stata bocciata da parte di chi voleva evitare che gli addetti alla pratica potessero trasformarsi in “esattori”. Chi deve effettuare i controlli sulle nostre auto dovrebbe invece verificare soprattutto che ogni aspetto della vettura sia a norma per garantire la sicurezza di tutti.
La novità sul bollo auto dovrebbe entrare in vigore, se approvata, a partire dal 1° gennaio 2018.