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Bus gite scolastiche: uno su cinque non è regolare

Quando ci si sposta per un viaggio di piacere, come accade ad esempio con le gite scolastiche, ci si augura che tutto avvenga con il massimo della sicurezza. Non sempre però questo accade: un bus su cinque, infatti, risulta irregolare. A mettere in evidenza questo dato preoccupante è stata la conferenza stampa dal titolo “Gite scolastiche in sicurezza”, realizzata in collaborazione tra gli istituti italiani e la Polizia stradale.

I controlli nel 2016 sono stati effettuati su 15.546 autobus (di cui 10.126 su richiesta delle scuole), pari al 15% dei mezzi che attualmente circolano in Italia. Di questi 2.549 hanno presentato irregolarità di vario tipo, alcune davvero gravi.

I principali problemi riscontrati

Quali sono però le irregolarità constatate nei veicoli presi in esame? Ce n’è davvero per tutti i gusti e questo ci lascia quindi ben poco tranquilli. Nella maggior parte dei casi si tratta di inefficienza dei dispositivi di equipaggiamento, tra cui pneumatici lisci, cinture di sicurezza guaste e fari rotti (624 violazioni).

Altre irregolarità riscontrate hanno riguardato: mancato rispetto dei tempi di guida e di riposo (449 violazioni), eccesso di velocità (262 violazioni), carte di circolazione ritirate (68), patenti di guida ritirate (46) e omessa revisione (36).

Come prevenire i problemi

Il supporto della Polizia stradale può però essere un aiuto importante per le istituzioni scolastiche che si apprestano a partire per le gite. È infatti possibile chiedere alle forze dell’ordine un controllo dei bus sia prima di intraprendere il viaggio sia durante il tragitto. La richiesta potrà essere fatta presentando una domanda su apposito modulo scritto.

La prevenzione rappresenta quindi ancora oggi lo strumento migliore per evitare incidenti che potrebbero avere gravi conseguenze.

A sottolinearlo è Gabriele Toccafondi, sottosegretario del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca: “I numeri registrati lo scorso anno ci dicono che dobbiamo continuare in questa direzione, proseguendo con i controlli sui mezzi che portano le nostre ragazze e i nostri ragazzi in gita”.

Già dai banchi di scuole deve quindi essere insegnata l’educazione stradale, che potrà poi essere utile anche da adulti. A ricordarlo è Giuseppe Bisogno, Direttore del Servizio Polizia stradale del ministero dell’Interno, supportato dai numeri: “L’educazione stradale è un tema fondamentale per la formazione delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi, se pensiamo che la sicurezza sulle strade è ancora un problema nel nostro Paese. Nel 2015, infatti, sono stati 3.428 i morti sulle strade e nello stesso anno, per la prima volta dopo molti anni, si è registrato di nuovo un aumento dei decessi per incidenti stradali dopo anni di trend in diminuzione”.