Buone notizie per gli automobilisti. Finalmente viene maggiormente tutelato il conducente con l’ordinanza 31385/18. Il conducente, dopo aver incassato la nullità della multa, ha ora diritto anche alle spese gratuite per l’avvocato. La decisione è stata presa dopo varie segnalazioni dello “Sportello dei diritti“, intento a contrastare il fenomeno delle multe per far cassa, di cui si fa beneficiario il Comune. Nello specifico, la Cassazione ha accolto il ricorso di un utente stradale, il quale, prima della sentenza d’appello era destinatario da parte del comune solo del rimborso delle spese vive.
La Corte di Cassazione accorda il rimborso all’onorario dell’avvocato
In seguito ad annullamento della multa, il tribunale di primo grado aveva disposto la condanna del Comune relativa al solo rimborso delle spese vive in favore del trasgressore, non prevedendo però il rimborso all’onorario dell’avvocato. Per spese vive s’intendono quelle spese che l’avvocato ha sostenuto (anticipandoli) nell’interesse del cliente, per lo svolgimento della prestazione professionale. Con l’ordinanza 31385/18,sentenziata dalla sesta sezione civile della Corte di Cassazione in data 5 dicembre 2018 però, la Corte di Cassazione ha generato un precedente, prevedendo, adesso, anche il rimborso dell’onorario dell’avvocato. Con quest’ordinanza si va a creare un precedente giudiziario che tutela i conducenti stradali presi di mira dai costi che le multe e le eventuali spese legali comportano. La decisione della Corte di Cassazione stabilisce infatti un punto fermo a favore dei privati andando ad impedire la tendenza degli enti pubblici, intenti a riscuotere introiti dai cittadini a seguito di multe ingiustificate.
Quando una multa può essere annullata dal giudice?
L’ordinanza 31385/18 è relativa alle situazioni in cui una multa viene annullata dal giudice, ma quando è possibile una fattispecie del genere? Innanzitutto, primo requisito affinché il verbale che contiene l’indicazione della multa si consideri valido è la notificazione al destinatario, che costituisce il momento il cui la multa può dirsi esigibile. Dopodiché è necessario che il verbale sia redatto correttamente, in assenza di vizi di forma, ciò comporta che l’atto deve contenere tutte quelle indicazioni necessarie ai fini della sanzione stessa, come la dicitura della data e dell’ora in cui è avvenuta l’infrazione, l’esposizione della violazione commessa o l’indicazione della norma violata. Quando il verbale è affetto da vizio rilevante si può ricorrere al Giudice di Pace o al Prefetto, enti competenti a valutare l’irregolarità del verbale.