I numeri parlano chiaro e in modo impietoso: l’utilizzo del cellulare alla guida è una delle cause principali di incidente sulle strade italiane. Nonostante gli inviti a mantenersi prudenti e l’inasprimento delle sanzioni, sono ancora tanti gli automobilisti che non tengono presente il divieto. Il governo ha quindi deciso di muoversi in maniera ancora più decisa in questo ambito, inserendo una norma precisa nella nuova legge di stabilità 2018.
Cellulare alla guida: linea dura in arrivo
È partita la corsa contro il tempo per approvare, prima della fine della legislatura, un provvedimento più stringente in grado di punire chi viene sorpreso con lo smartphone al volante. Il promotore dell’iniziativa è Michele Meta, presidente della Commissione Trasporti e relatore del disegno di legge riforma del Codice Strada. Per cercare di farcela si punta a inserire il provvedimento all’interno di uno dei collegati alla legge di bilancio 2018.
L’obiettivo che si vuole raggiungere è quello di modificare l’articolo 173, che tratta proprio di questo tema. Al momento chi viene sorpreso con il telefono va incontro a una multa di 161 euro, più il taglio di 5 punti-patente; oltre alla sospensione della patente da 1 a 3 mesi alla seconda infrazione nel biennio. La nuova legge prevede invece una multa di 161 euro, più il taglio di 5 punti-patente; e sospensione della patente da 1 a 3 mesi alla seconda infrazione nel biennio. I punti sottratti quindi raddoppiano, ma solo in caso di recidiva.
Si prevede inoltre una modifica dell’articolo, fermo all’aggiornamento del 1993, un periodo in cui il cellulare non era diffuso in maniera così massiccia: “È vietato al conducente di fare uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi” oppure “di usare cuffie sonore”.
Per l’Asaps non è sufficiente
Nonostante l’intento del governo di inasprire le sanzioni, l’Asaps (Assciazione Sostenitori Amici Polizia Stradale) ritiene che queste misure non siano sufficienti. La proposta dell’ente prevede infatti sanzioni ancora più pesanti.
L’idea avanzata dalle forze dell’ordine punta infatti alla sospensione immediata della patente (durata da stabilire). Il rischio di non potersi mettere al volante per un periodo farebbe da reale deterrente e inviterebbe a non lasciarsi distrarre dal telefono. Con buona pace anche del Papa, che pochi giorni fa ha definito questo modo di agere “da irresponsabili“.