Cellulare alla guida e seggiolino anti-abbandono: salta la linea dura

Cellulare alla guida e seggiolino anti-abbandono: salta la linea dura

Ormai da qualche tempo si parla della possibilità di incrementare le sanzioni per chi viene sorpreso con il cellulare alla guida, una delle principali cause di incidente. Anche Papa Bergoglio pochi giorni fa si era espresso in merito, arrivando a definire un “irresponsabile” chi ha lo smartphone tra le mani mentre è al volante. A sorpresa, però, il governo ha deciso di fare dietrofront. Salta anche l’obbligo di prevedere allarmi per i seggiolini dei bimbi montati in macchina.

Un dietrofront inaspettato

Tutelare la sicurezza di chi si sposta quotidianamente in auto è un aspetto tutt’altro che rilevante. Un’idea confermata anche da molte aziende, che inseriscono di serie numerosi accessori in grado di assicurare maggiore tranquillità a chi si trova a bordo.

Il pensiero del governo sembra essere però diverso. Dalla Legge di Bilancio sono stati infatti cancellati i due emendamenti che puntavano a incrementare le sanzioni nei confronti di chi utilizza il cellulare alla guida e l’obbligo di prevedere allarmi per i seggiolini dei bambini in chiave anti-abbandono. La norma volta a colpire i dipendenti da smartphone prevedeva il raddoppio delle sanzioni, la decurtazione fino a 10 punti dalla patente e fino a sei mesi di sospensione della stessa. Una mossa ritenuta indispensabile per cercare di abbassare il numero di incidenti provocati da distrazione al volante.

Non meno importante anche il provvedimento per combattere la “sindrome del bambino dimenticato”. Il fenomeno sarebbe infatti generato da un black out mnemonico dovuto all’eccessivo sovraccarico del cervello. Tra le cause ci sarebbero i ritmi sempre più frenetici imposti dalla società. Il problema avrebbe potuto essere ridotto con un seggiolino in grado di avvisare della presenza dei piccoli seduti sul dispositivo di ritenuta.

Un seggiolino auto per bambini

La dura reazione dell’Asaps

La scelta intrapresa dalla Commissione Bilancio ha scatenato non poche polemiche soprattutto perché per molti inaspettata. Solo poche settimane fa, infatti, la Commissione Trasporti aveva approvato entrambe le norme. L’intento era chiaro: colpire i dipendenti dal telefono e salvaguardare i bambini in auto.

Particolarmente dura è stata la reazione dell’Asaps, Associazione Amici Polizia Stradale: “Ora – ha detto il presidente Giordano Biserni – sarà un liberi tutti. Lo sappiamo bene, da addetti ai lavori, che è impossibile trovare un solo utente che abbia subito la sospensione della patente per aver commesso la medesima violazione nel biennio, quella di essere stato sorpreso alla guida con il cellulare in mano“.