Il Codice della Strada si dirige verso una piccola rivoluzione. Nulla di fondamentale, sia chiaro, ma le aggiunte al testo che regola i trasporti in Italia potrebbero cambiare considerevolmente l’approccio sia al veicolo che ai comportamenti condotti al suo interno. Nell’ultima risoluzione datata 2 agosto 2017 si è parlato soprattutto di smog, soste a pagamento e bollo auto.
Meno inquini, meno paghi
Al vaglio della commissione che si occupa dei cambiamenti al CdS ci sono alcune normative “anti-inquinamento” che promuoverebbero i proprietari di auto ecologiche. La più importante riguarda il bollo auto, che sarebbe progressivamente meno costoso a seconda della dimensione del veicolo e delle emissioni di gas inquinanti: più sei piccolo e “green”, meno paghi. Stesso discorso per quanto riguarda la sosta a pagamento, per cui verrebbe introdotto un sistema a scaglioni legato al medesimo principio.
Uber? Ci pensi il governo
La Commissione sospende invece ogni possibile decisione legata al Car Sharing ed ai servizi come Uber o Bla Bla Car. Viene infatti conferita al Governo una delega per adottare un decreto legislativo circa il riordino della disciplina in materia di autoservizi pubblici non di linea. Tuttavia, su proposta del ministro dei Trasporti e del ministro dello Sviluppo Economico, l’esecutivo dovrà adottare il D.Lgs entro 12 mesi dall’entrata in vigore del nuovo testo del Codice della Strada.
Guerra totale allo Smartphone
Tuttavia, alla ripresa dei lavori parlamentari, la Commissione dovrà discutere di alcuni disegni di legge giacenti non discussi durante l’ultima revisione. Tra i più importanti c’è l’inasprimento delle sanzioni per l’utilizzo improprio dello Smartphone alla guida: l’ammenda dell’infrazione raddoppia (da 161 a 322 euro), unita al decurtamento di 5 punti dalla patente, che verrebbe sospesa immediatamente da uno a tre mesi. Per le recidive ulteriore duplice aumento dell’ammenda e del taglio dei punti, insieme al ritiro del permesso di guida da 2 a 6 mesi.