Lo scorso 31 gennaio, in occorrenza della scadenza per il pagamento del bollo auto, i software di gestione dei versamenti sono andati in blackout: a molti utenti è stato così addebitato il 30% in più rispetto alla cifra consuetudinaria, nonostante questi avessero adempito regolarmente, e nei termini prescritti, la tassa in questione. La Sogei, società informatica statale incaricata di gestire i tributi online e amministrare le banche dati, nonché responsabile del guasto, ha però deciso di rimborsare tutti coloro sono stati danneggiati.
Il problema nel dettaglio
Nella fattispecie, come suggerisce il sito web Studio Cataldi, ad essere particolarmente colpiti sono stati i contribuenti delle regioni Friuli, Marche, Molise, Sardegna e Veneto. C’è da dire che gli operatori delle agenzie di pratiche auto, appena notata l’anomalia, hanno bloccato le pratiche: non è avvenuto lo stesso nelle tabaccherie, agli sportelli di banca e attraverso i pagamenti online. Per chiunque ha pagato la sovratassa, ad ogni modo, sono previsti dei rimborsi.
Come ottenere il rimborso del bollo auto
La procedura per ottenerli è la seguente: occorre presentare un’istanza con la copia della ricevuta del pagamento. Per i residenti in Molise e in Veneto, è necessario comunicare il proprio codice Iban utilizzando il modulo ottenibile sul sito internet regionale. Gli uffici locali sono già al lavoro per revisionare i dati dei contribuenti colpiti dal disservizio in modo da velocizzare le pratiche di rimborso. Nel caso di Friuli e Sardegna, invece, l’istanza va presentata all’Agenzia delle Entrate. Per tutti coloro che, informati dell’errore di sistema del software, sono stati rinviati al pomeriggio del 31 gennaio dagli operatori dei vari uffici, ma non hanno versato la quota del bollo decidendo di aspettare una rettifica e aggiornamenti, sono sanzionabili per ritardo nel pagamento. Per i pagamenti entro il quattordicesimo giorno, tuttavia, la morosità del ritardo genera solamente un sovraprezzo dello 0.1% al giorno.