È dal 1929, con un buco di 40 anni dal ’49 all”89, che sulle rive del Lago di Como ha luogo una kermesse dal gusto particolare e suggestivo: il Concorso d’eleganza di Villa d’Este è senza dubbio alcuno l’evento dedicato alle auto d’epoca più prestigioso dello Stivale. Lo slogan della manifestazione — “Ritorno al futuro: il viaggio continua” — ben cattura il gusto e la passione che questo ambiente riesce ad esprimere a dispetto dei frenetici e radicali mutamenti dell’automotive.
I premi. Dal 2002 oltre al Best of the show è stato introdotto un premio per la categoria concept car, testa di ponte tra futuro e passato, e dal 2005, con l’entrata dello sponsor BMW, vi è un apposito premio indetto dalla casa ed un ulteriore riconoscimento decretato dal voto popolare.
La più bella. Ad aggiundicarsi la targa più prestigiosa, la Best of the show, è stato un meraviglioso esemplare di Maserati A6 CGS Berlinetta con carrozzeria Pininfarina, classe 1954, appartenente alla Destriero Collection del Principato di Monaco. La giuria non ha voluto soltanto valorizzare le stupefacenti doti estetiche del veicolo, ma anche la sua curiosa storia. Le sue linee erano state concepite dal designer Aldo Brovarone per vestire una meccanica Cisitalia. Essendo fallita quest’ultima, tuttavia, Brovarone non si scoraggiò e presentò il progetto al suo nuovo titolare, Battista Farina, detto Pinìn, che lo adottò per una Maserati. L’A6 GCS con questa speciale livrea debuttò al Salone di Parigi del ’54, prima che il conte Alberto Magi Diligenti l’acquistò per parteciparvi alla Mille Miglia dell’anno successivo. Del modello in questione esistono solo quattro esemplari e questo adagiato nel cuore di Cernobbio, nella fattispecie, monta un motere a 6 cilindri di 2 litri con 190 CV, originariamente pensato per la Formula 2 e, probabilmente, installato sull’auto qualche anno dopo la sua realizzazione.siva a quella della sua realizzazione.
Categoria due ruote. Tra le moto in ballo, la giuria degli esperti ha assegnato il premio Best of the show per le motociclette storiche alla Grindlay-Peerless 100 del 1929 appartenente ad Erez Yardeni. Il mezzo è una monocilindrica mezzo litro prodotta da un’azienda artigianale di Coventry, attiva dal 1923 al ’34 nel Regno Unito.
Coppa d’oro. La giuria popolare ha incoronato con la Coppa d’oro una Lancia Astura Serie II del 1933, apprtenente all’olandese Antonius Meijer. Per volontà di Vittorio Mussolini, figlio di Benito, quest’auto fu dotata, un anno e mezzo dopo l’immatricolazione, di una carrozzeria aerodinamica disegnata dall’atelier Castagna e di un motore V8 3 litri dell’Astura Serie III che costituisse il più piccolo 2.6 litri originale. Questo esemplare fu già presentato al Concorso di eleganza di Villa d’Este nell’edizione del ’35, dopo aver corso la 24 Ore di Pescara.
Gli altri premi. Il Trofeo BMW Group Italia è andato alla Lamborghini Miura P400 SV dello statunitense Adrien Labi. Nata da una visione di Marcello Gandini, la Miura è uno dei modelli più apprezzati tra le supersportive. Il modello in questione montava un cattivissimo 12 cilindri, capace di sputare al suolo 385 CV. L’edizione 2016 del Deseign award for concept cars & prototypes è stata l’Alfa Romeo Disco Volante del rinato studio milanese Touring, che ha costruito il suo prestigio proprio grazie agli innumerevoli progetti presentati al concorso di Villa d’Este. La vettura è ispirata all’omonima concept car degli anni ’50, sempre targata Touring, basata all’epoca sulla meccanica dell’Alfa 1900. Ha un cuore di ben 8 cilindri 4.7 derivati Maserati.