Spesso il datore di lavoro mette a disposizione le auto aziendali dotate, in genere, di impianto di localizzazione satellitare GPS (considerato ormai uno degli accessori che un’auto dovrebbe avere). Al datore di lavoro, essendo in possesso di questi strumenti tecnologici avanzati, potrebbe venire la tentazione di controllare a distanza se il lavoratore sta svolgendo o meno il suo compito,. Su questa questione si è aperto un acceso dibattito. Controllare il lavoratore è legittimo oppure no?
Il Jobs Act prevede il GPS nelle auto aziendale
Come prevede la legge del Jobs Act, installare un navigatore satellitare all’interno di un’auto aziendale è possibile esclusivamente per svolgere le seguenti funzioni: per la sicurezza del lavoro, per tutelare il patrimonio aziendale e per esigenze produttive ed organizzative. Tutto ciò ovviamente dev’essere stabilito previo accordo stipulato dalle rappresentanze sindacali aziendali oppure dalla rappresentanza sindacale unitaria.
Cosa fare se non c’è nessun accordo?
Qualora non ci fosse stato alcun accordo, per installare gli strumenti citati in precedenza bisogna sempre ottenere un’autorizzazione della sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro, mentre, nel caso in cui le imprese abbiano più unità produttive e più ambiti di competenza dislocati in più sedi appartenenti allo stesso territorio, bisognerà ottenere l’autorizzazione della sede centrale dell’Ispettorato nazionale del lavoro. Secondo il Jobs Act, gli strumenti come il GPS nella auto aziendali dovranno essere utilizzati al solo fine di garantire efficienza sul lavoro.
L’ispettorato del lavoro è intervenuto recentemente sulla faccenda spiegando che il navigatore satellitare potrebbe essere un elemento “aggiunto” per garantire sicurezza e migliori prestazioni. Dobbiamo accennare che in alcuni casi particolari in cui ci sono norme specifiche a carattere legislativo o regolamentare (ad esempio sfruttare il Gps per il trasporto di portavalori superiore a euro 1.500.000,00, ecc), non è necessaria nessun’altra autorizzazione né da parte della contrattazione collettiva e né dal procedimento amministrativo, in quanto sono ritenuti validi strumenti ed essenziali per svolgere il lavoro.