Subire una o più multe rappresenta sempre un momento piuttosto spiacevole non solo perché è la dimostrazione di un comportamento scorretto, ma anche perché inevitabilmente siamo costretti a dover mettere mano al portafoglio per una spesa imprevista. Non sempre però questo accade: è infatti sempre maggiore il numero degli automobilisti che finiscono per non versare l’importo previsto.
Automobilisti italiani poco rispettosi del Codice della Strada
La prudenza alla guida non è mai troppa, ma a volte questa non è sufficiente. Basta infatti a volte una semplice disattenzione per commettere un’irregolarità e andare incontro quindi a una multa.
Questo modo di agire sta però diventando sempre più frequente per gli automobilisti italiani. A confermarlo sono i numeri, davvero impietosi, emessi dalla CGIA di Mestre. Negli ultimi dieci anni le sanzioni inferte dai vigili per violazioni del Codice della Strada hanno infatti subito un incremento pari a quasi l’81%. Molti di loro, soprattutto al Sud, finiscono però per non pagare l’importo richiesto senza preoccuparsi delle possibili conseguenze a cui possono andare incontro. Nel 2016 solo il 38.8% ha saldato il proprio conto.
L’analisi effettuata è chiara: “il rimanente 61% non ha pagato o, al massimo, ha regolarizzato la situazione solo in seguito approfittando dell’introduzione della rottamazione delle cartelle avvenuta in più riprese in questi ultimi 2 anni“. Osservando la situazione ancora più nel dettaglio è possibile capire anche quali siano gli automobilisti più refrattari al pagamento. La percentuale della riscossione delle contravvenzioni stradali dei Comuni si attesta al 34,2% al Centro, al 42,9% nel Nordovest e al 56% nel Nordest, mentre scende al 27,5% al Sud, con punte minime del 23,2% in Campania e del 18,4% in Sicilia. Più positiva la situazione in Friuli Venezia Giulia (65,2% di riscossione), nella Provincia Autonoma di Bolzano (74,2%) e, in particolar modo, nel Molise (74,5%).
Riscuotere è sempre più difficile
L’organismo ha cercato anche di capire quali possano essere le motivazioni di questo comportamento. Un modo di agire semplicemente scorretto o c’è qualcosa dietro? Le regole in atto sicuramente non facilitano la situazione.
“La farraginosità del sistema rende molto difficile l’opera di riscossone – ha sottolineato Paolo Zabeo, coordinatore dell’Ufficio studi -. C’è la necessità di efficientare e velocizzare l’attività di recupero nei confronti di chi non paga entro i limiti di legge, anche se è necessario che molte amministrazioni comunali si ravvedano. Gli automobilisti, e in particolar modo coloro che usano gli automezzi per ragioni di lavoro, non sono un bancomat. Pertanto, l’utilizzo degli autovelox o dei T-red, ad esempio, andrebbe regolato con maggiore attenzione, tenendo conto delle fasce orarie della giornata che, come si sa, presentano flussi di traffico molto differenziati“.
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