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Dieselgate, è allarme: ben 38mila morti a causa delle false emissioni

Iniziano a diventare sempre più chiari gli effetti dello scandalo Dieselgate, che ha coinvolto diverse case costruttrici. Volkswagen è stata certamente l’azienda più colpita, costretta al taglio di numerose spese (si è parlato addirittura di una vendita di Ducati) e a ridurre il personale. La falsificazione delle emissioni dei veicoli ha inevitabilmente generato problemi anche a chi era in possesso dei veicoli “incriminati”. In base a uno studio recente pubblicato dalla rivista Nature a causa delle false emissioni ben 38mila persone hanno perso la vita.

Emissioni dannose e letali

Quasi tutte le case automobilistiche stanno ora cercando di mettere sul mercato veicoli in grado di garantire un basso impatto ambientale. Lo scandalo Dieselgate che ha invece recentemente coinvolto diverse società produttrici ha messo in evidenza una tendenza radicalmente opposta: “taroccare ” le emissioni delle vetture dotate di motore diesel senza preoccuparsi delle conseguenze per i clienti.

Le conseguenze non si sono quindi fatte attendere. In base a quanto riportato in una ricerca pubblicata dalla rivista Nature, ben 38 mila persone nel 2015 avrebbero perso la vita a causa dell’ossido di azoto proveniente dai veicoli diesel oltre i limiti dichiarati dai produttori.

Il problema ha riguardato soprattutto alcune zone: l’80% dei morti sarebbe avvenuto nell’Unione Europea, in Cina e in India. L’analisi ha permesso di chiarire in modo ancora più vicino i danni provocati alle persone decedute. Ossido di azoto (Nox) e biossido di azoto (NO2), in particolare, sono gas di scarico nocivi per il sistema respiratorio. Il biossido di azoto (NO2), inoltre, contribuisce alla formazione dell’ozono, un altro inquinante, nei giorni caldi e soleggiati. Volkswagen e altri produttori hanno usato dispositivi per ridurre al minimo il livello reale delle emissioni, che è risultato essere più alto dei test su strada rispetto a quelli in laboratorio. L’inquinamento causato relativo alle emissioni di NOx dai veicoli diesel sarebbero all’origine di 107.600 morti a livello globale nel 2015. Di questi, 38.000 sarebbero attribuibili alle “emissioni generate in eccesso” rispetto a quelle fornite dai test di laboratorio, sostengono i ricercatori.

Un problema grave ed esteso

Le conseguenze potrebbero però diventare ancora più gravi. I veicoli dieselproducono il 50 % in più dell’ossido di azoto indicato ufficialmente nei limiti certificati”, sostiene l’ICCT (Consiglio Internazionale per il Trasporto Pulito).

Non è stato difficile nemmeno individuare i principali responsabili del problema. Gran parte della colpa è infatti da addebitare a camion e autobus, che hanno contribuito al 76% delle emissioni in eccesso. Senza una presa di posizione precisa da parte dei governi la situazione è destinata ad estendersi. Le stime, infatti, parlano addirittura di oltre 183 mila morti all’anno nel 2040. Solo innalzando gli standard tuttavia si potrebbe ottenere un reale miglioramento: si parla di 174 mila morti premature in meno all’anno.