Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Dieselgate, lo scandalo si allarga: anche Porsche coinvolta nell’inchiesta

Dieselgate

Si allarga sempre di più la portata dello scandalo Dieselgate, con cui ormai da qualche mese si trova ad avere a che fare il Gruppo Volkswagen. La Procura di Stoccarda, che si sta occupando delle indagini, ha infatti deciso di aprire un fascicolo di inchiesta ai danni di Porsche e di alcuni suoi dipendenti. L’azienda automobilistica deve difendersi dalle accuse di frode e pubblicità ingannevole.

L’inchiesta diventa più ampia

Sono ormai trascorsi diversi mesi dal momento in cui è venuto a galla lo scandalo Dieselgate, in cui è rimasto coinvolto il Gruppo Volkswagen, costretto a pagare negli Stati Uniti una multa pesantissima. Una scelta necessaria per porre rimedio ai danni causati sulle vetture dotate del software in grado di truccare il livello delle emissioni. In Europa, invece, la situazione è però andata finora diversamente. L’azienda ha respinto le accuse sottolineando di avere sempre agito in modo lecito. A tutelare gli automobilisti italiani ci sta invece pensando l’associazione Altroconsumo, che ha avviato una class action per ottenere i risarcimenti.

La Procura di Stoccarda, che si sta occupando delle indagini, ha ora deciso per la prima volta di inserire anche il nome di Porsche nell’inchiesta. In base alle ricostruzioni effettuate dagli inquirenti, la casa automobilistica avrebbe utilizzato un software illegale in grado di aggirare i controlli. Una situazione tutt’altro che inaspettata: alcune vetture Porsche, infatti, montano  motori diesel da 3 litri forniti da Audi, uno dei marchi coinvolti nello scandalo. Solo pochi giorni fa un ingegnere italiano dell’impresa dei quattro anelli è finito nell’occhio del ciclone: sarebbe stato proprio lui a realizzare il tanto famigerato software.

La posizione della casa automobilistica

Porsche, informata delle accuse, si è detta disponibile a fornire la massima collaborazione agli inquirenti. Al momento non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali. Un portavoce dell’azienda ha comunque precisato di non ritenere leggera la situazione, ma di avere già provato ad avviare un confronto con la Procura.

Non sono stati invece resi noti i nomi dei dipendenti Porsche coinvolti nell’inchiesta.