Quando si ha la necessità di fare rifornimento alla propria auto spesso non si fa sempre particolare attenzione a quale distributore di benzina si scelga. In realtà, è un comportamento non del tutto corretto. Sono infatti ancora numerosi i casi di irregolarità: in base agli ultimi controlli effettuati dalla Guardia di Finanza sul territorio nazionale addirittura una struttura su cinque sarebbe taroccata.
Un quadro sconfortante
Un distributore su cinque, pari quindi al 20%, tra quelli presenti sul territorio nazionale non funziona in modo regolare. È il quadro impietoso messo in luce dai controlli effettuati dalla Guardia di Finanza. Le Fiamme Gialle hanno analizzato il modo di agire di 1.379 strutture: di queste, 330 è risultato taroccato, delle quali 176 non aveva prezzi ritenuti nella norma. La sanzione a danni dei gestori è stata quindi inevitabile.
Le conseguenze non sono finite qui. Ben 55 hanno subito una denuncia all’Autorità giudiziaria, mentre più di mezzo milione di litri di prodotti petroliferi sono stati posti sotto sequestro. I comportamenti scorretti che sono venuti alla luce sono stati diversi, ma i più comuni, come è facile immaginare, sono stati soprattutto due: erogazione di carburante in quantità inferiore rispetto alla cifra pagata, miscelazioni abusive e immissioni in consumo in evasione d’accisa.
A Taranto è stata inoltre scoperto un casolare che veniva adibito a pompa di benzina. Non è stato difficile capire come ci fosse qualcosa che non sembrasse del tutto regolare: sul luogo sono state infatti avvistate una serie di vetture in fila, esattamente come capita solitamente quando si va a fare rifornimento. I due responsabili, che sono stati denunciati, avevano provveduto a installare anche una cisterna della capacità di 9.000 litri dotata di elettropompa e di pistola erogatrice.
Attenzione alle truffe
In un periodo come questo in cui sono in molti a mettersi in viaggio per raggiungere le località di vacanza è quindi indispensabile prestare la massima attenzione. Inevitabilmente, infatti, molti potranno fermarsi a fare rifornimento in distributori non conosciuti e il rischio di andare incontro a brutte sorprese può essere dietro l’angolo.
I metodi utilizzati per truffare i clienti sono diversi, ma tutti fanno leva sulla buona fede dei clienti. A rendersi protagonisti di questi comportamenti sono spesso gestori che faticano a portare avanti la propria attività a causa della crisi economica, ma anche persone che non hanno particolari scrupoli nel danneggiare chi si serve da loro.
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