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Documento unico di circolazione: tutto rimandato al 2019

documento unico di circolazione

Siamo ormai entrati nella seconda metà del 2018, ma una delle novità che sarebbe dovuta entrare in vigore dal 1° luglio ha subito un rinvio. Si tratta del Documento unico di circolazione (DUC), dove avrebbero dovuto essere riportati tutti i dati relativi alla vettura. La misura era stata decisa nella Legge di Bilancio 2017 approvata lo scorso dicembre con l’obiettivo di semplificare la gestione dei vari attestati relativi al veicolo. Tutto è quindi rimandato al 1° gennaio 2019.

Documento unico di circolazione: tutto rimandato

La burocrazia non sembra mai mancare in Italia e il settore automobilistico non fa eccezione. Dopo il rinvio relativo alle procedure di revisione, ora lo stesso destino tocca al Documento unico di circolazione (DUC). Il certificato era stato introdotto dalla Legge di Bilancio con l’obiettivo di agevolare la gestione delle varie carte relative alla vettura in proprio possesso. Qui infatti dovranno essere inseriti quattro tipi di dati: tecnici, intestatario, quelli validati dal PRA in merito alla situazione giuridico-patrimoniale dell’auto o della moto e le informazioni sulla cessazione del veicolo dalla circolazione non appena è stata effettuata la demolizione o il trasferimento all’estero.

I dati di un veicolo validati dal PRA (Foto: Allaguida.it)

Non dovranno mancare nemmeno eventuali privilegi o ipoteche, oltre aprovvedimenti amministrativi e giudiziari che incidono sulla proprietà. Ulteriori annotazioni dovrebbero esserci in caso di fermo amministrativo. La nuova data in cui la misura dovrà entrare in vigore è già stata decisa: 1° gennaio 2019.

Si punta al risparmio

I documenti rilasciati prima dell’entrata in vigore del documento unico continueranno a mantenere la propria validità. Qualora dovesse esserci un passaggio di proprietà, tutto sarà incorporato all’interno del nuovo certificato. Si seguirà la stessa procedura anche in caso di modifiche tecniche al veicolo.

Documenti da tenere in auto (Foto: Moduli.it)

La norma nasce non solo con l’intento di semplificare la gestione delle pratiche relative al mezzo, ma anche per ridurre le spese a carico del possessore. Dal prossimo anno, infatti, sarà prevista un’unica tariffa essendo unico il documento. Al momento il Ministero dei Trasporti non ha però fatto sapere quale sarà l’importo richiesto. Il ritardo con cui si sta procedendo non può però che lasciare dubbi agli utenti: la quota potrebbe infatti ammontare a quanto finora era necessario pagare per i due certificati. Non resta che attendere per capire chi davvero avrà ragione.

 

Foto immagine in evidenza: Fanpage – Motori