Sono passate solo poche settimane dall’avvento al potere di Donald Trump, ma il neo presidente americano sta già mettendo in pratica diverse sue idee. Il tycoon, infatti, desidera introdurre una serie di misure volte a proteggere i prodotti USA. Parte così l’offensiva verso marchi da tempo esportati oltre i confini italiani. Tra questi c’è lo scooter Piaggio, oltre all’acqua minerale San Pellegrino, i formaggi francesi e le moto svedesi. Ad annunciarlo è il Wall Street Journal. Già in queste ore dovrebbe essere firmato l’ordine esecutivo.
Le idee protezionistiche di Trump
Le decisioni di Trump nascono con l’intento di proteggere innanzitutto i prodotti di origine americana. Già in campagna elettorale il futuro presidente aveva manifestato l’intenzione di colpire le principali economie mondiali, prima su tutte la Cina. Ora almeno con il Paese asiatico la situazione sembra essere comunque migliorata.
Il provvedimento allo studio sarebbe pesante: dazi punitivi fino al 100% del valore dichiarato di quei prodotti. Il prezzo per i consumatori americani diventerebbe quindi raddoppiato rispetto alla soluzione attuale. Inevitabilmente le scelte dei residenti USA si dirotterebbero su altri marchi. Tra i prodotti coinvolti ci sarebbe anche la Vespa, uno dei simboli del prodotto motoristico all’estero su due ruote. Ormai da decenni un vero fiore all’occhiello del made in Italy.
Gli oppositori
Non mancano, come era facile immaginare, le critiche alle mosse del neo presidente americano. Tra i primi a schierarsi c’è Facebook: “Il protezionismo per noi è un mezzo disastro, sta nella missione di Facebook di rendere il mondo aperto e connesso, per tanti attori di questo settore e tante piattaforme digitali è un controsenso”, ha detto Luca Colombo, country manager di Facebook Italia.
Importanti prese di posizioni sono arrivate anche sul piano politico. A prendere la parola è il presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni, che ha sottolineato quali possano essere le possibili conseguenze generate dalle decisioni di Trump: “Un Paese come l’Italia deve essere affezionato all’idea che la qualità non ha frontiere e che dazi, protezionismi e chiusure non possono essere barriere in grado di mettere un freno alla qualità”.
Il premier ha inoltre ribadito quali possano essere i risvolti positivi di un mercato libero: “Se c’è qualità ci sono business, scambi commerciali, crescita e benessere per tutti. Abbiamo le carte in regola per competere in questo mercato senza essere particolarmente aggressivi nei confronti di nessuno, perché l’Italia è un Paese aperto che punta sulla qualità e sugli scambi e così facendo è capace di affermare l’essenza della propria manifattura e le sue capacità industriali e artigiane”.