Sergio Marchionne, attuale amministratore delegato di FCA, sta per concludere il suo mandato, ma in attesa di quel momento è pienamente concentrato sul futuro dell’azienda. Il dirigente, al termine della sua partecipazione all’assemblea di Sgs (Société Générale de Surveillance), ci ha tenuto a sottolineare un aspetto importante: nonostante l’interesse dei coreani, non c’è l’intenzione di vendere il marchio FIAT, che negli anni ha dato lustro al nostro Paese.
Un bene da tutelare
Ormai da qualche mese si sono diffuse voci su un interesse sempre più consistente di Hyundai-Kia nei confronti Fiat-Chrysler, ma chi teme che l’Italia possa perdere definitivamente una delle sue aziende storiche può stare tranquillo. A rassicurare tutti ci ha pensato Sergio Marchionne: “I coreani sono interessati a tutto, ma non abbiamo mai parlato con loro – ha detto ai giornalisti in occasione della sua presenza a Ginevra al termine dell’assemblea di Sgs in risposta a una domanda sulla possibile vendita del marchio Fiat a un gruppo coreano -. Fiat ha un grande futuro, ma molto specializzato. Con il marchio 500 può stare in Europa“.
Marchionne ha voluto chiarire la situazione anche in merito a possibili fusioni o acquisizioni per il gruppo Fca: “Sino alla fine del piano non succederà niente. Prima della fine del 2018 non ci saranno novità sul fronte M&A“.
Chi sarà il successore?
Con il passare dei mesi iniziano ad alimentarsi le indiscrezioni su chi potrà raccogliere l’eredità di Marchionne, pronto a dare l’addio all’azienda una volta approvato il bilancio annuale, previsto a primavera 2019.
Pochi giorni fa il presidente di Fca John Elkann aveva fatto il nome di Richard Tobin, numero uno di Cnh Industrial. A smentire questa possibilità ci ha però pensato lo stesso amministratore delegato: “Sta bene dov’è” – ha detto in maniera lapidaria e senza mezzi termini.
Nelle prossime settimane l’ad è chiamato a svolgere un altro compito importante: entro il primo semestre dell’anno è infatti previsto l’Investor Day, in cui saranno illustrati i momenti cardini del piano di impresa per il periodo 2018-2022. Spetterà invece a chi raccoglierà la sua eredità occuparsi in prima persona di una fase storica della casa automobilistica, l’addio definitivo ai motori diesel, previsto a partire dal 2022.
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