Vai al contenuto
Messaggio pubblicitario

Infiltrazioni di gas, richiamate 1 milione di Ford Explorer

Grattacapi in arrivo per Ford. Il colosso dell’automobilismo americano diretto da Jim Hackett dovrà affrontare un imponente campagna di richiamo afferente uno dei suoi modelli di punta per il mercato Nordamericano, la Ford Explorer. Modello dalla storia pluriventennale, ha raggiunto importanti volumi di vendita, raggiungendo le 6 milioni di unità vendute complessive durante l’anno 2017. L’ultimo modello, uscito nel 2011, ha fatto segnare vendite inferiori a quelle degli scorsi modelli, rimanendo pur sempre uno dei “best buy” tra i SUV venduti negli USA.

Explorer, una macchina “velenosa”

Il problema affliggerebbe tutti i modelli venduti dal 2011 in poi. In poche parole tutti i modelli di Explorer devono essere controllati dalla casa madre, anche perché l’entità del guasto è davvero pericoloso e potenzialmente mortale: sono stati infatti rilevate possibili perdite di CO (Monossido di Carbonio) provenienti dal circuito della climatizzazione, che potrebbero infiltrarsi nell’abitacolo e provocare gravi intossicazioni, fino alla morte per asfissia. Attualmente sono al vaglio circa 2.700 denunce di conducenti dell’Explorer, sebbene solo in tre casi si siano rilevati incidenti direttamente legati alla dispersione di gas nell’abitacolo.

Tuttavia ad essere coinvolti in questa faccenda non sono solo i “civili”. Va rilevato che buona parte delle denunce pervenute presso la National Highway Traffic Safety Administration (l’omologo del nostro dipartimento del sicurezza del Ministero dei Trasporti) deriva direttamente dai nuclei di polizia locale, che utilizzano massicciamente il Ford Explorer per i pattugliamenti. In numerosi agenti sono emersi sintomi riconducibili ad un principio di avvelenamento da monossido di carbonio, mentre in una dozzina di casi l’esposizione al gas ha provocato gravi patologie.

La situazione è indubbiamente grave, ma la Ford sta collaborando fattivamente con la NHTSA per risolvere il problema nel minor tempo possibile. In realtà già nel 2012 era stata fatta una campagna di richiamo sulle unità allora vendute, non sortendo però l’effetto desiderato. Ora la situazione appare grave ed i tempi, ristretti, richiedono una veloce azione come quella del richiamo.