Col caro benzina di questi ultimi tempi un benzinaio alla fin fine quanto guadagna per ogni litro venduto? Non è certo facile rispondere a questa domanda per via di un’infinità di fattori che vanno presi in considerazione e che cambiano al variare del mercato e degli investimenti sul settore. Proviamo però a fare un po’ di chiarezza.
Cosa c’è dietro al prezzo del carburante?
Per dare un’idea seppur generale del guadagno effettivo di un benzinaio su ogni litro di carburante che riesce a vendere bisogna innanzitutto partire da lontano, da molto lontano anzi. Dietro a quella cifra che spesso e volentieri supera abbondantemente quota 1,50 euro ci sono molteplici aspetti che vanno dalle accise, fino ai costi di produzione, alle tasse, ai contributi per i distributori di carburante e via dicendo.
Soltanto di accise recenti analisi riportate da NanoPress avrebbero evidenziato che si raggiunge facilmente quota 50 centesimi, importo a cui bisognerà poi aggiungere l’imposta di fabbricazione e il 22% di IVA per un totale provvisorio che per la benzina supererebbe già gli 88 centesimi e per il gasolio sfiorerebbe i 75 centesimi di euro.
E pensare che tutto ciò (poco meno della metà del prezzo finale del carburante in pratica) non tocca minimamente il profitto di benzinai, dipendenti e distributori.
Il guadagno di un benzinaio
Ora che di accise e tasse varie non è più tempo di parlare, è la volta delle case distributrici, l’altro elemento che più pesa sul prezzo finale del carburante. Le stesse analisi prese in considerazione da NanoPress e da AffariMiei rivelano difatti che alla fin fine al proprietario di un punto di rifornimento andrebbero di media 3,8 centesimi di euro (0,038 euro) per ogni litro di carburante che riesce a vendere. Traducendo, per ogni due pieni (100 litri) rientrerebbero perciò 3,8 euro al benzinaio a capo di una stazione, stazione che nella media italiana vende annualmente circa 1,4 milioni di litri stando alle stesse fonti.
Ma non è finita qui perché un benzinaio che è proprietario di un distributore di carburante dovrà pur sempre affrontare delle spese fra manutenzione, elettricità, spurgo, imposte, commissioni e via dicendo. Tutto ciò sarebbe quantificabile in una detrazione pari al 77% da quei 3,8 centesimi di euro per litro.
Ecco, ora che abbiamo tutte le variabili del caso basta fare un semplice calcolo per conoscere il guadagno di un benzinaio, guadagno in linea generale naturalmente. Ponendo come quota di vendita la media nazionale di 1,4 milioni di litri e moltiplicandola per 0,038 euro il totale annuo risulterebbe pari a 53.200 euro stando a quanto emerso dalle analisi citate.
Sottraendo poi a tale risultato il 77% indicato relativo alle spese di gestione e amministrazione è facile dedurre quanto la cifra annua risulti irrisoria, anche senza fare il calcolo finale (che a ogni modo indicherebbe un ammontare annuo pari a 12.236 euro). Insomma, escludendo le più recenti agitazioni derivate da altre cause, forse ora è un po’ più semplice capire il perché dei frequenti scioperi del settore.