Tutti gli appassionati di motori sognano di fare un giro su una supercar. A maggior ragione se si tratta di una Ferrari F50 del valore di oltre un milione di euro. Ma il sogno di Alexander Worth, un bambino di 13 anni, si è trasformato in un incubo. Infatti il piccolo ha perso la vita in un incidente dopo essere salito a bordo della Ferrari di uno sconosciuto.
La causa dell’incidente
Pare che il piccolo Alexander Worth, vedendo la Ferrari F50 del 39enne Matthew Cobden, se ne sia innamorato subito. Così Justin Smith, il compagno della madre dell’adolescente, ha chiesto il permesso di fare una foto ad Alexander con la supercar. Il signor Cobden si è mostrato disponibile ed ha proposto al 13enne di salire a bordo del suo gioiellino e di fare un breve giro con lui a North Warnborough, una zona dell’Hampshire. Ma purtroppo ha perso il controllo del mezzo ed il bambino ha perso la vita. Secondo alcune ricostruzioni, l’uomo avrebbe accelerato troppo fino a perdere il controllo della sua Ferrari F50 che si è schiantata contro un palo di legno.
Le forti immagini dell’incidente, avvenuto verso le 20,30 del 22 agosto 2016, sono state mostrate alla Corte di Winchester. Le immagini testimoniano che gli sportelli della Ferrari sono stati spazzati via ed anche le ruote sono andate distrutte dopo lo schianto. Il signor Cobden è stato condannato per omicidio colposo.
Le parole del condannato
Durante il processo Matthew Cobden si è mostrato ovviamente dispiaciuto per l’accaduto, ha ammesso di non aver fatto mettere la cintura di sicurezza al bambino ed ha dichiarato: “Ho solo spinto leggermente l’acceleratore e l’unica cosa che ricordo dopo è lo schianto”. Il pubblico ministero Thomas Wilkins ha ribadito che il signor Cobden ha premuto l’acceleratore e l’auto, dopo aver raggiunto 60 km/h in meno di 4 secondi, si è schiantata con la palizzata di legno. Lui è convinto che l’imputato abbia sottovalutato la potenza dell’auto. Wilkins crede che l’uomo non si sia reso conto che la sua Ferrari F50 fosse capace di raggiungere una velocità così elevata in pochissimi secondi. Inoltre dice che il 39enne non ha notato che la strada curvava leggermente e ritiene Cobden responsabile dell’incidente che ha causato la morte del povero 13enne.