Spesso capita di trovare delle multe per aver messo la proprio vettura in doppia fila, in divieto di sosta o per averla parcheggiata male. Se un giorno dovesse capitare di non aver trovato una multa laddove sapevate di meritarla, è stato un colpo di fortuna oppure vi sarà capitato un ausiliare del traffico dotato di eccessiva bontà. Proprio a causa di questa “elevata generosità”, in questi giorni l’Atm ha comunicato di aver licenziato una persona per non aver multato il giusto numero di autovetture.
Il comunicato del licenziamento
L’ex ausiliare del traffico si difende sostenendo che le vetture non hanno ricevuto alcuna multa in quanto erano in “contravvenzione dubbia“, ma queste sue perplessità gli sono costate il posto di lavoro. La società ha licenziato il dipendente accusandolo di non aver sanzionato i residenti aventi il pass scaduto, coloro che non avevano il “gratta e sosta” ben visibile e addirittura macchine poste in divieto di sosta. Essendo suo dovere garantire la regolarità in città, non sembra vi sia la possibilità di una ri-assunzione.
La clemenza non sempre aiuta
C’è chi valuta la vicenda “assurda” solo per un paio di multe evitate e non fatte. Nei confronti della persona competente e che doveva sanzionare chi sbagliava, la società era già stata in passato clemente. L’ex ausiliario era già stato infatti richiamato per aver violato alcune regole disciplinari. L’Atm aveva così di far seguire l’uomo da una persona addetta. Il risultato? Ben cinque macchine non sanzionate, dopo sette ore di lavoro.
La persona licenziata si è giustificato così: “Non ho fatto altro che attenermi al Codice; noi ausiliari possiamo sanzionare solo violazioni al regime di sosta sulle strisce blu, così ho evitato di staccare contravvenzioni quando l’automobilista avrebbe avuto ragione se avesse fatto ricorso, come per i casi dei ticket di sosta parzialmente coperti, le soste su marciapiedi o a ridosso delle strisce pedonali”. Purtroppo per lui, queste giustificazioni non sono servite a nulla, il licenziamento è confermato.