Compiere 18 anni è sempre un grande traguardo per ogni giovane e questo vale ovviamente anche per Mick Schumacher, figlio dell’indimenticato campione tedesco. Anche per il giovane pilota, pur essendo abituato da tempo a gareggiare in pista, è venuto quindi il momento di conseguire la patente. La Mercedes ha deciso di seguirlo in questo percorso sottoponendolo a una serie di lezioni di guida in cui è costretto a sottostare ai dettami di un insegnante davvero “intransigente”. Gag e risate non sono mancate.
Al volante divertendosi
In questa esperienza il giovane Mick è stato affiancato da Markus Stoll, attore comico che i tedeschi conoscono meglio come Harry G. Schumacher jr. ha avuto così la possibilità di guidare una A45 e di provare a cimentarsi in operazioni quali parcheggi, rotonde e manovre. Le lezioni di guida si sono trasformate in una serie televisiva ricca di comicità dal titolo “Quick Mick”. A sponsorizzare l’operazione proprio la Mercedes.
Le puntate previste sono cinque. Un’iniziativa davvero particolare, che segna l’inizio dell’esperienza da ambasciatore Mercedes del ragazzo. A dargli il benvenuto è stato Nico Rosberg, attuale campione in carica di Formula Uno, che ha deciso di dare l’addio alle corse dopo la conquista del titolo.
Un futuro nel Circus?
Sin dal momento della sua nascita sono tanti i fan di Michael Schumacher a sognare per Mick un futuro in Formula Uno. Magari in Ferrari. Vedere un componente della famiglia al volante di una “Rossa” sarebbe davvero emozionante. Il desiderio è condiviso anche da Bernie Ecclestone, che lo ha rivelato giusto qualche settimana fa: “Se a livello di talento si avvicina anche solo a suo padre, perché no?” – ha riferito Ecclestone in un’intervista alla tedesca ‘SportBild’ – “Sarebbe un bene per la Formula 1 se uno Schumacher fosse ancora al via“.
Attualmente Mick, dopo l’ottima stagione in F4 in cui ha sfiorato il titolo sia nel campionato italiano sia in quello tedesco, si appresta a fare il salto in F3, sempre con il Team Prema. Pur essendo giovanissimo, le doti non sembrano mancare. Il DNA, del resto, non può mentire.
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