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Milano, Ferrari parcheggiata nel posto disabili: “Io me ne frego”

Ferrari

Quando vediamo una Ferrari circolare in strada è quasi inevitabile osservare la vettura con una certa ammirazione, ma quanto accaduto a Milano recentemente ha generato attenzione per un motivo ben diverso. Un uomo, infatti, è stato sorpreso a bordo della sua auto in via Montenapoleone, una delle vie più esclusive della città, mentre la parcheggiava in un posto destinato ai disabili. Il conducente si è distinto anche per un’aggressione nei confronti del papà di un giovane portatore di handicap.

Una risposta sconcertante

Sabato 16 settembre intorno alle 18, uno dei momenti preferiti per chi ama lo shopping, sono stati in diversi a notare la presenza di una Ferrari blu nel posto disabili in via Montenapoleone a Milano. La vettura, una FF Coupè, era posizionata proprio di fronte alla vetrina di Cartier. Poco dopo è sopraggiunto un padre insieme al figlio portatore di handicap con la necessità di parcheggiare la sua auto proprio lì. L’uomo, però, è stato spintonato e aggredito proprio davanti al giovane. “Me ne frego di te e della polizia“, avrebbe urlato davanti a tutti il proprietario della fuoriserie.

Poco dopo la FF si è allontanata. Nel frattempo, però, sono sopraggiunti gli agenti che hanno provveduto a tranquillizzare i due. La sensazione di disagio vissuta dalle forze dell’ordine per il sopruso era innegabile.

Scoperto il proprietario della vettura

Analizzando la targa è stato possibile risalire all’identità del proprietario della Ferrari. Si tratta di un imprenditore milanese, 59 anni, residente a Lugano. In Italia il suo nome è già conosciuto dalla giustizia per alcuni precedenti per lesioni, minacce, percosse, oltraggio a pubblico ufficiale. Anzi, non avrebbe nemmeno la possibilità di circolare nel nostro Paese a causa del ritiro della patente subito qualche tempo fa.

L’uomo per arrivare sul posto potrebbe infatti avere utilizzato una licenza di guida svizzera di cui è in possesso. Intensa anche la sua attività lavorativa: al suo nome sarebbero infatti collegate alcune aziende con sede alle Isole Vergini coinvolte nel recente scandalo dei “Panama Papers”.