La “Fase 2” che dovrebbe portarci parzialmente e gradualmente al ritorno alla normalità, dopo 2 mesi di lockdown dovuto alla pandemia da Coronavirus, è sempre più vicina. Anche in Emilia-Romagna, sede della cosiddetta “Motor Valley” dove si trovano alcune tra le più importanti aziende automobilistiche come la Ferrari, la Dallara, Maserati e Ducati, si è ormai pronti per la ripartenza. Gli unici dubbi riguardano al momento i reparti adibiti alla Formula Uno, ancora incerta sulla data di partenza della stagione.
Un lento ritorno alla normalità
La voglia di guardare al futuro con maggiore ottimismo dopo le settimane difficili che abbiamo vissuto a causa dell’emergenza Coronavirus è forte, ma non appena le restrizioni saranno allentate sarà necessario agire con il massimo della prudenza, almeno fino a che non ci sarà un vaccino.
L’Emilia-Romagna, una delle terre maggiormente colpite, sembra essere pronta alla ripartenza. Il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, già qualche giorno fa aveva rivelato di essere pronto a dare il via libera, ma con l’applicazione di una serie di protocolli a tutela della salute dei lavoratori. E non sarà nemmeno necessario attendere il 4 maggio, data in cui termineranno le misure attualmente in vigore. Come riporta la Gazzetta dello Sport, già lunedì prossimo, 27 aprile, la Dallara è pronta a riprendere la produzione, anche se ovviamente lo farà riducendo al minimo la presenza del personale per poter far sì che vengano mantenute le distanze di sicurezza e usufruendo dello smart working.
In Ferrari vicino il ritorno alla normalità
Ben diversa è invece la situazione in un altro fiore all’occhiello per l’Emilia Romagna: la Ferrari. L’azienda di Maranello, infatti, non ha mai interrotto del tutto la produzione, ma anzi si è mossa concretamente per dare un aiuto in questa fase di emergenza: momentaneamente, infatti, la produzione è stata convertita alla realizzazione di respiratori, elemento indispensabile in ogni terapia intensiva.
Il “Cavallino” sembra essere pronto a rimettersi al lavoro sui suoi progetti dalla settimana successiva, precisamente a partire da lunedì 4 maggio, ma anche qui tutto sarà eseguito in assoluta sicurezza. Come rivelato in questi giorni da La Gazzetta dello Sport, tra le misure allo studio c’è uno screening volontario a cui potrebbero essere sottoposti non solo i dipendenti, ma anche i loro familiari in modo tale da poter individuare in modo tempestivo eventuali focolai. Ma non è finita: al lavoro anche per una app di supporto per il monitoraggio dei sintomi e il tracciamento dei contatti. Qualora dovesse emergere la positività di un collaboratore sarebbe prevista una copertura assicurativa, oltre a un alloggio da utilizzare per la quarantena.
A supportare il “Cavallino” ci saranno esperti importanti quali il professor Roberto Burioni dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e il dottor Nicola Bedin, presidente di Lifenet Healthcare, che sono pronti a operare in sinergia con il pool di medici su cui può già contare la Ferrari. Grazie al loro supporto, si eseguiranno i test sierologici, quelli che dovrebbero servire a conferire la cosiddetta “patente di immunità”, oltre che a chiarire eventuali dubbi su come lavorare nel rispetto delle norme.
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