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Multe, al via la rivoluzione digitale: le sanzioni arriveranno sulla PEC

multa

Il nuovo anno porta con sé un cambiamento importante nella modalità con cui riceveremo le multe. Un momento che certamente molti di noi non vorrebbero vivere per la spesa imprevista che inevitabilmente si deve affrontare, ma che ora potrà avvenire in modo più semplice. Le sanzioni arriveranno infatti, per chi la possiede, sulla PEC, la casella di posta elettronica certificata. La novità è stata resa possibile dal decreto del ministero dell’Interno del 18 dicembre 2017, appena pubblicato in Gazzetta ufficiale nel numero del 16 gennaio.

Mai più multe nella cassetta della posta

Il 2018 segna la partenza della “rivoluzione digitale” nella ricezione delle multe. Le sanzioni, grazie a quanto stabilito dal decreto del ministero dell’Interno del 18 dicembre 2017 ora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, saranno inviate direttamente sulla PEC, la posta elettronica certificata.

Come funzionerà la procedura? Una volta fermato, le forze dell’ordine chiederanno all’automobilista trasgressore se è in possesso di un indirizzo PEC. Questo viene quindi considerato un vero e proprio “indirizzo digitale” che identifica l’utente. Non sarà possibile fingere di non avere un’apposita casella: la centrale o le forze dell’ordine sono infatti incaricate di cercare negli appositi elenchi se questa esista.

Un agente mentre effettua una multa (Foto: Getty Images)

La missiva, per essere ritenuta valida, dovrà avere alcune specifiche caratteristiche. L’oggetto dovrà infatti essere “atto amministrativo relativo ad una sanzione amministrativa prevista dal Codice della Strada“. Nel testo dovranno invece essere presenti il nome esatto e l’indirizzo dell’ufficio che invia il messaggio; il nome del funzionario pubblico responsabile “del procedimento di notificazione“; l’indirizzo e il telefono dell’ufficio dove è possibile accedere al fascicolo; l’elenco pubblico da cui è stato ricavato l’indirizzo PEC; una “copia per immagine” o una “copia informatica” del verbale di contestazione; informazioni utili per consente all’utente di difendersi se lo ritiene necessario.

Non leggi la posta? Non importa

Volete sottrarvi al pagamento sostenendo di non avere consultato la casella di posta elettronica certificata? La tattica si rivelerà sbagliata. Nel momento in cui la polizia invia la email provvederà a conservare nei propri archivi un documento elettronico che prova l’invio e un secondo documento, che dimostra l’avvenuto arrivo sulla PEC dell’utente che ha commesso l’irregolarità.

Questo significa che, una volta effettuato l’invio, la sanzione è considerata “nota” all’automobilista. Indipendentemente dall’avere letto la missiva. Solo in caso di errore nell’invio (dovuto però a problemi del destinatario) la multa sarà spedita in maniera tradizionale, ma a spese del trasgressore.

 

Foto immagine in evidenza: ANSA