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Attenzione ai finti autovelox: non sono omologati ma piacciono ai Comuni

autovelox

Una multa per eccesso di velocità è spesso considerata come una scocciatura e l’ennesima spesa imprevista che un automobilista si trova a dover sostenere. In realtà, dovrebbe essere ritenuta innanzitutto come un avvertimento per spingere il trasgressore a comportarsi nel rispetto delle norme senza causare un pericolo a se stessi o ad altri. Nasce proprio con questo intento la presenza degli autovelox sulle strade. Questi dispositivi devono rispondere a precisi requisiti per poter essere considerati a norma, ma c’è chi fa il “furbo” finisce per installare apparecchi che non sono in grado di svolgere il proprio scopo.

Sembrano autovelox ma…

Siamo ormai abituati alla presenza sulle strade di totem di color arancione, gli autovelox, in grado di verificare se un automobilista superi il limite di velocità stabilito nel tratto in cui si trovano. Questi dispositivi sono ormai sempre più diffusi e in molti casi finiscono per essere utilizzati dai Comune come uno strumento per incrementare le entrate.

In realtà, non tutti gli strumenti che troviamo sui percorsi che effettuiamo quotidianamente sono in grado di svolgere il proprio scopo. Alcuni di questi, infatti, sono “finti“. Cosa significa? Questi strumenti a livello estetico sono del tutto simili a quelli in grado di misurare la velocità dei veicoli, ma sono vuoti. La loro installazione serve quindi a fare da monito per spingere chi si trova il volante e non premere eccessivamente il pedale dell’acceleratore.

Il cartello che avvisa sulla presenza di un autovelox (Foto: Milano Post(

Non sono illegali

Più volte in passato si è cercato di mettere in evidenza quanto si ritenesse scorretta la presenza dei finti autovelox. Questi dispositivi non sono comunque da considerare illegali: non sono infatti autorizzati (perché non sono omologati), ma non sono nemmeno vietati.

Al momento possono essere considerati quasi come un cartello stradale, installato per invitare gli automobilisti a essere più prudenti alla guida. Il Ministero non nasconde però di ritenerli piuttosto pericolosi: “La loro eventuale dislocazione a bordo strada – si legge in una nota risalente al 2014 – dovrebbe considerare la possibilità che tali manufatti possano costituire ostacolo fisso, ancorché posti al di fuori della carreggiata“.

I sindaci che finora hanno deciso di installarli sul proprio territorio non sembrano però intenzionati a rimuoverli. Molti di loro, infatti, ritengono siano serviti per spingere chi è al volante a rispettare il limite di velocità in alcune zone ritenute pericolose. Pur non essendo ancora ammessi ufficialmente, dovrebbero essere considerati come un sistema di prevenzione della sicurezza stradale.