Il fenomeno dei parcheggiatori abusivi, nonostante l’impegno costante delle forze dell’ordine per tutelare la sicurezza degli automobilisti, è ancora diffuso. Queste persone finiscono per far leva sulla buona fede di chi si presenta nell’area di sosta con la propria auto e arrivano a pretendere un vantaggio personale (a volte si tratta solo di pochi euro) per consentire loro di lasciare la vettura in quel punto. A volte, però, c’è chi prende coraggio e decide di non sottostare a questa minaccia non troppo velata, ma non sempre le conseguenze sono positive. Ne sa qualcosa un napoletano, che si è ritrovato con il suo mezzo fortemente danneggiato dopo avere rifiutato di dare al malvivente 5 euro.
Un gesto di ribellione costato caro
Una delle norme introdotte dal recente decreto sicurezza è volta a bloccare l’azione dei parcheggiatori abusivi, ma il fenomeno sembra ancora difficile dal morire del tutto. Un chiaro esempio di come il problema non debba essere sottovalutato è apparso chiaro negli ultimi giorni a Napoli nella zona di Piazza San Luigi dove un automobilista si è ritrovato con la macchina danneggiata per essersi rifiutato di pagare 5 euro. Una volta ritornato nell’area di sosta, infatti, ha notato subito come la carrozzeria fosse rigata in più punti.
A denunciare il fatto sono il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, da tempo in prima linea per risolvere una situazione che non deve essere sottovalutata, e il consigliere comunale del “Sole che Ride” Marco Gaudini: “È l’ennesima vergogna di questa città”.
Un fenomeno trasversale
Il problema però, è bene sottolinearlo, non coinvolge solo il capoluogo campano, ma vede casi di estorsione in diverse realtà del nostro Paese. “Il caso – raccontano Borrelli e Gaudini – ci è stato segnalato da un commerciante napoletano che ha provveduto a denunciare il fatto alla polizia. Siamo di fronte all’ennesima prepotenza da parte di questi delinquenti che si sentono padroni della città. Spesso vengono coperti da un substrato sociale che non capisce quanto sia grave la loro attività. La vittima ha chiesto le registrazioni della telecamera di sorveglianza di un locale vicino, vedendo la sua richiesta respinta in maniera categorica. I comportamenti omertosi non fanno altro che giovare a questi criminali che, in molti casi, sono legati a vario titolo alla criminalità organizzata“.
Il primo passo che gli automobilisti devono compiere se davvero desiderano risolvere il fenomeno è quindi quello di segnalare ogni caso alle forze dell’ordine. Solo così sarà possibile individuare i responsabili. “Ci conforta che oramai sono sempre di più le persone che si rivolgono alle forze dell’ordine per denunciare. Oramai la misura è colma. Non aspettiamo altro – concludono i due consiglieri – che i decreti attuativi della legge che prevede l’arresto. Solo in questo modo sarà possibile estirpare dalle nostre città un fenomeno così odioso“.
Foto immagine in evidenza: Pixabay