Dalla fine del 2016 è operativa una modifica dell’articolo 176 comma 11 che istituisce la figura degli ausiliari del pedaggio. Se prima di questa modifica coloro che non pagavano il pedaggio al casello dell’autostrada, potevano pagarlo recandosi al Punto Blu, oppure in banca, alla Posta o su internet, ora i trasgressori che non pagano il pedaggio al transito, rischiano una multa di almeno 85 euro ed una decurtazione di due punti sulla patente.
Gli ausiliari: chi sono e che funzioni hanno
Lo scopo di questa nuova norma è quello di contrastare il fenomeno del mancato pagamento del pedaggio al casello dell’autostrada, attraverso controlli più rigorosi e personale abilitato ad elevare sanzioni. La norma prevede che le multe ai trasgressori possano essere fatte da addetti ai caselli che superano l’esame di qualificazione per svolgere i servizi di Polizia stradale. I casellanti, qualificati come ausiliari del pedaggio, sono abilitati a multare chi non paga il pedaggio e svolgono una funzione simile a quella degli ausiliari del traffico: rilevano gli estremi del veicolo che compie la violazione ed in seguito inviano i dati del veicolo alla Polizia stradale, la quale notificherà il verbale all’indirizzo del proprietario del veicolo entro 90 giorni. Per il momento le regioni che utilizzano i casellanti per multare i trasgressori sono la Liguria ed il Piemonte, ma presto gli ausiliari del pedaggio saranno operativi in tutta Italia.
Cosa si rischia
Di solito coloro che non pagano il pedaggio al casello, ottengono su uno scontrino un rapporto che segnala il mancato pagamento con i dati riguardanti il transito, la data, l’ora, il casello di uscita ed eventualmente quello di entrata, oltre alle informazioni sul veicolo, come targa e classe. Lo scontrino segnala l’importo da pagare, solitamente entro 15 giorni, dall’emissione del ticket. Gli ausiliari del pedaggio possono sanzionare i trasgressori con multe di 85 euro più la decurtazione di due punti dalla patente. Inoltre se l’identità del guidatore non venisse trasmessa, è prevista un’ulteriore sanzione di 284 euro. Nel caso in cui il pagamento venga evitato volontariamente scatta invece una multa da 422 euro a 1.682 euro, senza decurtazione dei punti patente, ed una possibile denuncia per truffa o insolvenza fraudolenta.