Quando ci si sposta con la propria auto è fondamentale farlo in totale sicurezza, per non mettere in pericolo se stessi e gli altri conducenti. Troppo spesso, però, si verificano incidenti da non sottovalutare quando ci si ferma con la propria vettura ormai in panne. In questo caso è fondamentale segnalare la propria presenza sulla carreggiata, soprattutto nelle ore notturne. Per aiutare gli utenti quando è buio si potrà ora contare su un sistema rivoluzionario: Holo, il triangolo d’emergenza sotto forma di ologramma.
Più sicurezza sulle strade
I veicoli di nuova generazione sono dotati di diversi elementi in grado di garantire più sicurezza quando si viaggia. Nonostante tutto, questo non è sempre sufficiente. Gli incidenti provocati da distrazione o comportamenti poco avveduti sono infatti ancora frequenti.
Nasce proprio con questo obiettivo Holo, un triangolo d’emergenza di tipo olografico. Il dispositivo può essere adatto sia per le auto sia per le moto ed è alto poco più di 5 centimetri con un peso di 150 grammi. Utilizzarlo è davvero semplice: non appena è stato fissato sul retro del proprio mezzo, è in grado di proiettare sull’asfalto un segnale intermittente visibile dai 30 ai 50 metri di distanza. Chi si mette al volante non deve quindi più scendere in strada per posizionare il triangolo vero e proprio, con il rischio di non essere visto dagli altri mezzi in arrivo.
Lo strumento può funzionare anche in caso di pioggia: è infatti dotato di un involucro impermeabile. La batteria ha un’autonomia fino a 5 ore.
Un’idea tutta italiana
Holo punta a essere uno strumento in grado di rivoluzionare l’esperienza degli automobilisti e migliorare il livello di sicurezza di chi si sposta con la propria vettura. Tra i motivi di vanto c’è il suo ideatore, l’italiano Fabio Lettieri. Il ricercatore si è reso conto di quanto fosse necessario intervenire il prima possibile osservando i numeri: ogni anno, infatti, sono ben 7 mila le persone investite mentre stanno posizionando il triangolo d’emergenza in strada.
Ottenuto il brevetto, l’inventore ha deciso di presentare la sua creatura al Ministero dell’Interno, l’ente preposto a renderlo effettivo. A breve la sua presenza potrebbe quindi diventare reale.