L’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, dopo uno studio, ha denunciato una scoperta shock sui pneumatici e sulle batterie. Dalla ricerca è emerso un dato allarmante sulle contraffazioni di pneumatici e batterie. Si parla di una perdita di oltre 2 miliardi di euro ogni anno. Un grave danno all’economia di tutta Europa che si ripercuote sui lavoratori. Si stima che le mancate assunzioni, dovute al commercio di questi prodotti fake, corrispondano a più di 8.000 unità.
Il commercio di batterie e pneumatici falsi
Dal report dell’Ufficio europeo per la proprietà intellettuale è emerso che l’Europa ogni anno perde 2,4 miliardi di euro a causa del commercio illegale di componenti per i veicoli. In particolare il commercio dei pneumatici fake comporta una perdita di ben 2,2 miliardi di euro l’anno. Mentre il commercio delle batterie false determina una perdita di 180 milioni di euro ogni anno. Le perdite corrispondono rispettivamente al 7,5% e all’1,8% delle vendite totali dei due settori. Inoltre questa pratica illecita comporta un circolo vizioso, infatti le mancate vendite causano mancate assunzioni. Si parla di 8.400 posti di lavoro in meno e 340 milioni di imposte mai pagate.
Il grave danno in Italia
Purtroppo anche il nostro Paese è stato colpito da questo scandalo. L’Italia è il terzo produttore di pneumatici e batterie in Europa, ma è anche la quarta nazione colpita maggiormente dalla contraffazione in quei settori. La somma totale sottratta alle industrie italiane è di quasi 300 milioni di euro l’anno. Per la precisione 256 milioni riguardano il commercio illegale degli pneumatici e 18 milioni quello delle batterie. Però in Europa c’è chi se la passa peggio di noi: la Spagna segna perdite per 477 milioni, seguono la Francia con 438 milioni e la Germania con 292 milioni. Il mercato delle batterie false colpisce principalmente il settore automobilistico, ma anche quello degli smartphone. António Campinos, direttore esecutivo dell’EUIPO, si augura che lo studio europeo possa aiutare i politici a trovare delle soluzioni per risolvere l’emergenza contraffazione. Inoltre, questo commercio illegale potrebbe avere delle ripercussioni anche sull’ambiente. Quindi si spera che i consumatori adottino scelte responsabili e si rechino da rivenditori autorizzati.
Immagine in evidenza: La Stampa