La Pasqua è ormai alle porte e in tantissimi (le stime parlano di 21 milioni di italiani) ne approfitteranno, complice un ponte particolarmente lungo che può comprendere anche 25 aprile e 1° maggio, per lasciare le città e partire per qualche giorno di vacanza. Come spesso capita in questo periodo, però, chi si troverà a viaggiare sulle nostre strade dovrà gestire una sorpresa non del tutto piacevole: l’aumento del carburante. Fare rifornimento alla propria vettura diventerà quindi più costoso rispetto a qualche giorno fa.
Brutte notizie per chi parte
Gran parte dei nostri connazionali è costretto ormai da tempo a districarsi con tasse e aumenti che coinvolgono diversi ambiti, ma non andrà meglio per chi si appresta a partire nei prossimi giorni. Il pieno del carburante subirà infatti un incremento un po’ in tutta la Penisola.
In base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è pari a 1,611 euro/litro, con i diversi marchi che vanno da 1,612 a 1,622 euro/litro (no-logo a 1,589).
Non andrà meglio per chi è in possesso di un veicolo diesel. In questo caso il prezzo medio è fissato a 1,503 euro/litro, con le compagnie che passano da 1,505 a 1,515 euro/litro (no-logo a 1,481). Quanto al servito, per la verde il prezzo medio praticato è di 1,741 euro/litro, con gli impianti colorati che vanno da 1,710 a 1,817 euro/litro (no-logo a 1,635), mentre per il diesel la media è a 1,636 euro/litro, con i punti vendita delle compagnie tra 1,622 a 1,724 euro/litro (no-logo a 1,527). Il Gpl, infine, va da 0,641 a 0,663 euro/litro (no-logo a 0,634).
Il portafoglio degli italiani piange
Gli ultimi incrementi al carburante si aggiungono a una situazione già poco incoraggiante per le famiglie italiane. A testimoniare il quadro attuale è il Codacons, secondo cui si può registrare un aumento della spesa annua per famiglia tipo di ben 308 milioni di euro, con un rialzo dell’inflazione dell’1%.
Le spese da sostenere per le tasse non sono più incoraggianti e anche qui i costi del rifornimento non sono di poco conto. Secondo Uecoop (Unione Europea delle Cooperative), “nell’ultimo anno hanno inciso per il 63% sul prezzo al dettaglio della benzina e per il 59,5% per quello del gasolio: in pratica ogni volta che un automobilista si ferma alla stazione di servizio per un pieno da 55 litri lo Stato si mette in tasca oltre 48 euro sul diesel e più di 55 euro sulla benzina, fra accise e Iva”.
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