Toyota e Honda hanno messo in atto una massiccia operazione di richiamo organizzata dalle case automobilistiche per alcuni problemi riscontrati agli airbag che meritano di essere approfonditi. A essere coinvolti, secondo le stime diffuse dalle due aziende, sono complessivamente circa sei milioni di veicoli nel mondo.
Il problema delle Toyota
L’airbag è uno strumento ormai disponibile di serie praticamente in tutti i veicoli e può rivelarsi provvidenziale in caso di urto particolarmente violento. Nonostante la sua utilità, molto spesso le case automobilistiche si ritrovano a dover affrontare verifiche su quelli inseriti all’interno di numerosi veicoli già in circolazione e a dover far scattare operazioni di richiamo.
Nel caso della Toyota il problema riguarda 3,4 milioni di mezzi in tutto il mondo, ad eccezione di Giappone ed Europa. L’azienda fa sapere come la comunicazione possa riguardare i possessori di Corolla, Matrix, Avalon e Avalon Hybrid venduti in Nord America, Centro America e America Latina tra il 2011 e il 2018.
La situazione non deve essere sottovalutata: qualora si verificasse un incidente, potrebbe esserci un dispiegamento incompleto o mancato degli airbag. Questo causerebbe disagi anche per il regolare funzionamento degli pretensionatori delle cinture di sicurezza. Per risolvere il problema, si provvederà a inserire un filtro antirumore tra il modulo di controllo dell’airbag e il suo cablaggio.
Il problema delle Honda
Nel caso delle Honda, invece, la situazione potrebbe riguardare 2,7 milioni di automobili di cui 300.000 in Canada e 2,4 milioni negli Stati Uniti, in particolare alcune Acura prodotte tra il 1996 e il 2003. I dispositivi di gonfiaggio degli airbag potrebbero non essere dotati di “guarnizioni appropriate” necessarie al corretto dispiegamento.
Non si tratta di un quadro che merita di essere trascurato: già nei mesi passati, infatti, gli airbag prodotti da Takata hanno subito operazioni di verifica e la bancarotta dell’impresa è stata praticamente inevitabile.
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