Fare il possibile per tutelare l’ambiente è ormai diventato fondamentale per tutti noi, anche nelle nostre azioni quotidiane più semplici. E questo obiettivo può essere raggiunto anche attraverso la mobilità, facendo il possibile per non utilizzare l’auto se non strettamente necessario e provare a privilegiare i mezzi pubblici soprattutto per chi vive nelle grandi città. Anche gli esponenti della pubblica amministrazione non possono essere esclusi: si punta così a fare in modo che il 50% delle vetture utilizzate sia di tipo “green”.
La proposta “green” per la mobilità della P.A.
Chi ha acquistato da poco un’auto di ultima generazione o si appresta a farlo sa bene come i modelli più recenti possano garantire due caratteristiche fondamentali: basse emissioni e consumi ridotti. Un principio valido anche per le cosiddette city car, quelle di dimensione più ridotta ma che si rivelano l’ideale per districarsi all’interno del traffico nelle varie metropoli.
Proprio verso una svolta green si colloca le proposta inserita nella prossima legge di bilancio sulla mobilità della pubblica amministrazione.
Fabiana Dadone, Ministro della Pubblica Amministrazione, è la più interessata promotrice di un’iniziativa che riguarda la mobilità delle P.A. che dovrebbero optare per la scelta di veicoli green. La Ministra sarebbe così pronta ad avviare un dialogo con il ministero dei Trasporti, responsabile delle dotazioni auto di tutti i ministeri.
Le parole del Ministro Dadone sulla mobilità green nelle P.A.
È la stessa Dadone ad annunciare il suo programma, che punta a entrare in azione, seppure in modo graduale, a partire dal prossimo anno. Il Ministro della Pubblica Amministrazione ha scritto su Facebook: “Dal 2020 le pubbliche amministrazioni dovranno acquistare o noleggiare almeno il 50% di nuovi veicoli di servizio elettrici o ibridi, nei limiti delle risorse di bilancio“.
Questa idea che sembra conferire una posizione maggiormente rilevante alla tutela dell’ambiente viene descritta dal Ministro Fabiana Dadone come il risultato di nuove richieste in materia avanzate dalla società: “Ho fortemente voluto questo provvedimento perché sono convinta che, di fronte a una forte presa di coscienza dei cittadini sui temi ambientali, lo Stato non possa restare a guardare e debba fare la sua parte“.
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