Sono ormai molti anni che le case costruttrici di pneumatici studiano soluzioni per realizzare gomme auto anti-foratura, seguendo diversi sistemi e approcci a un problema che è rimasto sostanzialmente irrisolto fin dal debutto delle prime automobili sulle strade del mondo moderno.
Tra le tante proposte, l’ultima in ordine di tempo e che sembra la più prossima a diventare una vera alternativa all’attuale tecnologia tubeless delle gomme auto, è quella degli pneumatici senza aria di Michelin e General Motors che sono a lavoro per finalizzare la messa a punto delle UPTiS, gomme auto rivoluzionari che puntano con decisione ad aumentare la sicurezza alla guida e diminuire i costi di gestione e manutenzione delle autovetture.
Acronimo di Unique Puncture-proof Tire System, ovvero “Pneumatico a prova di foratura”, UPTiS è il frutto di un lavoro di ricerca e sviluppo portato avanti negli anni dalle due aziende che contano di lanciare in commercio questo pneumatico del futuro nel 2024, anche se sono già in corso i primi test sul campo su una importante flotta di autovetture che sta percorrendo le strade degli USA.
Questi pneumatici anti-foratura sono praticamente costruiti con una particolare armatura di lamelle di gomma, all’interno di quella che è la camera d’aria delle attuali gomme auto, che permette di non dover fare ricorso al gonfiaggio degli pneumatici stessi, con l’evidente vantaggio che nessuno oggetto appuntito potrà comprometterne la funzionalità e la tenuta, garantendo percorrenze senza interruzioni causate appunto da forature o perdita di pressione.
Le gomme runflat
Spesso, però, si confondono queste nuove tecnologie che, ripetiamo, ancora necessitano di qualche anno per poter debuttare sul mercato su larga scala, con altre analoghe già utilizzate attualmente come, per esempio, gli pneumatici “Runflat”.
Gli pneumatici runflat, nati nel corso degli anni ’80 grazie alla Bridgestone, erano stati pensati per facilitare la guida di persone disabili impossibilitate a fermarsi per strada e sostituire una gomma in caso di foratura. Nel corso degli anni, forniti poi come optional su alcune tipologie di vetture, sono riusciti a ritagliarsi una piccolissima fetta di consensi e di mercato tanto che alcune case automobilistiche come la tedesca BMW li hanno scelti come dotazione di tutti i propri modelli di autovetture.
Nonostante si pensi che si tratti di gomme anti-foratura, gli pneumatici runflat sono dotati di rinforzi interni alle spalle laterali che permettono alla gomma di essere più resistente e rigida in caso di perdita di pressione.
Infatti, in caso di foratura, invece he appiattirsi più o meno totalmente sull’asfalto sotto il peso della vettura, riescono a non deformarsi consentendo una guida regolare fino al raggiungimento del più vicino gommista o stazione di servizio, senza il rischio di rovinare il cerchio e senza compromettere la propria integrità.
Gli pneumatici runflat, in pratica, consentono sì di assorbire la perdita di aria e pressione causata dalla foratura in maniera decisamente migliore rispetto a quelli tradizionali, ma ciò non vuol dire che sono a prova di foratura, dato che concedono una quantità di tempo maggiore (e una guida comunque accettabile) per procedere con la sostituzione e/o riparazione, garantendo una percorrenza di circa 80 Km prima di cedere definitivamente e degradarsi completamente.