Ormai da qualche tempo nelle grandi città si cerca di fare il possibile per diminuire la presenza delle auto e favorire invece l’utilizzo dei mezzi pubblici. Una scelta che molti tendono a sottovalutare, ma che può rivelarsi utile anche per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo quotidianamente. Proprio con questo scopo si sta pensando di introdurre nel centro di Roma una “congestion charge“, che sarebbe del tutto simile a quanto avviene a Milano con Area C e in altre città europee. L’ipotesi ha però scatenato una forte opposizione da parte dei commercianti.
Roma si prepara a una rivoluzione
Il presidente della Commissione Mobilità del Comune di Roma, Enrico Stefano, è il principale promotore dell’introduzione di una “congestion charge” nella capitale. Se la mozione venisse approvata chi circola in città dovrebbe pagare un pedaggio per l’accesso in centro come già accade da tempo a Milano (è il caso di Area C) e in altre località del nostro Continente, tra cui Londra.
Sin dalla prossima seduta di Giunta si potrebbe arrivare alla votazione decisiva. In caso di approvazione quasi sicuramente sarebbero però necessari almeno un paio d’anni per l’entrata in vigore definitiva. A essere coinvolti potrebbero essere numerose persone. L’area individuata presenta infatti una superficie complessiva di i 30 chilometri quadrati nella zona dell’anello ferroviario. Saranno 21 i varchi, tra cui Lungotevere Vittoria, Via Gregorio VII, Trastevere, Piazza Risorgimento, Piazza Mazzini, Cristoforo Colombo, Piramide, San Giovanni, Piazza Vittorio e Porta Pia. L’idea prevede un costo base pari a 2 euro per ogni accesso. La tariffa potrebbe però aumentare nel caso di veicoli ritenuti maggiormente inquinanti, un po’ come si sta pensando di fare per il bollo auto europeo.
La protesta dei commercianti
La possibile introduzione di un pedaggio per circolare in centro ha già generato una diffusa sensazione di malcontento. Tra i principali oppositori ci sono i gestori di un’attività commerciale situata proprio nelle zone coinvolte. Si teme infatti che questa mossa possa dare il colpo di grazia a un’economia già provata dalla crisi: “Siamo contrarissimi – ha sottolineato Walter Giammaria, presidente della Confesercenti romana -. Non è più possibile andare avanti così, stanno uccidendo le imprese, i negozi del centro storico. Roma è la capitale mondiale per cultura, religione, turismo e il 35 per cento delle imprese romane risiedono nel centro storico se lo chiudono, se prolungano la chiusura dei varchi e se istituiscono anche il pedaggio ma chi lo frequenterà più“.
La “congestion charge”, come già accade a Milano sarebbe comunque attiva solo dal lunedì al venerdì. Si pensa anche di istituire alcune agevolazioni per i residenti, i veicoli a batteria o ibridi e per chi viaggia con almeno tre persone a bordo.
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