L’impressione di trovarsi all’interno di un orizzonte che, anno dopo anno, si allarga sempre di più: è questa l’indubbia sensazione di chi ha preso parte al Salone dell’Automobile di Torino, ormai tradizionalmente legato al Parco del Valentino, arteria verde della città sabauda. Il Salone sigla la sua quarta, rinnovata edizione, proponendosi dal 5 al 10 giugno attraverso oltre 70 stand, più di 100 prototipi, classici e recenti, e numerose iniziative stimolanti tanto per il pubblico generico quanto per l’appassionato. Dall’elegante Castello il Salone è stato inaugurato dall’inaspettata presenza del nuovo Ministro dei trasporti Danilo Toninelli, alla sua prima uscita pubblica in veste istituzionale. Toninelli ha affiancato la sindaca Chiara Appendino, il presidente della regione Sergio Chiamparino e il patron della kermesse Andrea Levy.
L’orgoglio di Levy
Il quale ha ribadito: “Sono orgoglioso di dare il via a questa nuova edizione del Salone dell’Auto di Torino Parco Valentino. Orgoglioso perché con questa manifestazione intendiamo celebrare la passione per l’automobile e lo facciamo portando questa passione tra la gente grazie alle Case automobilistiche, ai designer e ai centinaia di collezionisti che si sono dati appuntamento a Torino per questa grande festa che dura 5 giorni. Ingresso gratuito, orario prolungato fino alle 24 hanno fatto sì che continui la crescita della nostra manifestazione che vede oltre 100 modelli esposti, 47 prototipi incredibili e più di 35 eventi organizzati sparsi per la città.” Levy ha dunque concluso: “Abbiamo un programma di appuntamenti e approfondimenti che interessano tutti i segmenti, dai suv, alle supercar, alle auto con motorizzazioni elettriche e plug-in fino alle microcar e alle city car. Sarà un’edizione ancora più dinamica e diffusa“.
I 50 anni di ITD
Tributo, nell’esposizione centrale del Cortile, alla storica azienda di Italdesign, fondata da Giorgietto Giugiaro e Aldo Mantovani proprio nel capoluogo piemontese, che all’occorrenza compie 50 anni di gloriosa attività. Dalla Bizzarrini Manta all’Alfa Romeo Brera, dalla Panda 4×4 ai concept di Capsula e Biga, fino a toccare la carismatica BMW M1 e l’iconica DeLorean DMC-12 della trilogia di Ritorno al Futuro: tutti — e non i soli — modelli che sono stati mostrati durante la prima giornata, alcuni dei quali hanno perfino sfilato nella Supercar Night Parade in serata.
Alfa Mole e Jeep Renegade
Tanto hype anche per le due grandi anteprime presentate. Umberto Palermo Design ha infatti concesso all’Appendino e Toninelli il privilegio di rimuovere il velo del suo ultimo ritrovato, l’Alfa Romeo Mole Costruzione Artigianale 001, una one-off di lusso basata sulla 4C del Biscione, ma opportunamente griffata dagli stemmi della Mole e pesantemente riveduta tanto nella livrea, dalle forme ariose e meno morbide, quanto negli interni, più colorati e dettagliati e meno spartani. Ma i riflettori erano puntati anche sullo stand Jeep, dove trovava posto il nuovo restyle del Renegade, il SUV compatto del marchio FCA che si è fatto più moderno e smart.
Un segnale notevole
È significativo il fatto che una realtà importante, come Jeep, e una artigianale, come la UP Design, abbiano scelto il palcoscenico sabaudo per posizionare il loro nuovo prodotto. Sembra il sintomo di una progressiva e graduale investitura del Salone al ruolo che originariamente gli compete, lo showroom in piena regola. Torino sta acquistando punti, ma questo era forse già scritto dal momento in cui le major hanno confermato la loro presenza nella seconda e terza edizione. Il fatto acquista ancora più rilevanza considerando il trend negativo, invece, degli altri saloni europei, Ginevra e Parigi, che oscillano tra incette di proseliti e controversie con gli espositori.
Professionalità e informalità
La funzione di showroom di prestigio, che si auspica negli anni futuri per il SAT, non vuole però configurarsi come una manifestazione formale. È questo lo ha sottolineato bene Levy, nel passaggio in cui precisa come il Salone voglia portare l’automotive nelle case delle persone e per le strade delle città. Insomma, branding e alta industria sì, ma senza incravattarsi troppo, nell’ottica di ottenere una partecipazione attiva dei partecipanti, come dimostra, peraltro, la presenza dei simulatori di guida negli stand di Automoto e Quattroruote, più affollati che mai.