Il problema della manutenzione stradale è un interrogativo da sempre al centro delle attenzioni. Se a livello mediatico ha fatto scalpore la situazione delle strade romane, caratterizzate da innumerevoli buche, lo stato di molte altre realtà nazionali non è diverso da quello della capitale. Secondo dati forniti dalla fondazione Filippo Caracciolo di ACI, più di 100 km di strade provinciali devono essere sanate completamente, con un finanziamento annuo necessario di circa 6 miliardi di euro. Tuttavia, le risorse oggi previste dallo stato non superano i 500 milioni di euro, cifra insufficiente per provvedere alla manutenzione della rete provinciale per intero.
Manutenzione stradale: a rischio la sicurezza
Il problema della manutenzione stradale, in questo caso provinciale, non riguarda solamente l’ambito economico e della viabilità, ma trova applicazione principalmente per il tema sicurezza. Non sono purtroppo rare le situazioni di pericolo innescate dal manto stradale, situazioni che in alcuni casi sono sfociate anche in tragiche conseguenze. Pertanto sembra necessario un intervento tempestivo dello Stato, come evidenzia Giuseppina Fusco, presidente della Fondazione Caracciolo di ACI: “959 morti sulla rete extraurbana secondaria rappresentano il 30% del totale dei decessi sulle nostre strade. Non possiamo continuare a far finta di nulla. Gli investimenti per la manutenzione devono essere una priorità. Lo dobbiamo alla tutela della vita umana e allo sviluppo del nostro Paese e dei territori che vivono di artigianato, agricoltura, piccola impresa e turismo”. Le parole, riportate da La Repubblica, incitano ad un notevole incremento finanziario che il fabbisogno annuo delle strade provinciali richiede.
Il presidente di ACI, Angelo Sticchi Damiani centra il problema: “Carenza di informazioni”
Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia, sottolinea alcune possibile cause alla parziale disattenzione che viene prestata alla situazione delle strade provinciali e nega qualsiasi tipo di deficit finanziario che il bilancio dello Stato potrebbe subire adottando lo stanziamento: “Carenza di informazioni sul patrimonio stradale del Paese, mancanza di risorse e complessità delle norme sono le criticità più ricorrenti. Gli investimenti sulle strade, infatti, non aggravano il rapporto deficit/PIL. Al contrario, attraverso lo sviluppo economico, contribuiscono a migliorare il parametro finanziario oggi più critico per l’Italia. Senza dimenticare che gli incidenti sulle strade provinciali costano 3 miliardi di euro ogni anno”.
Le dichiarazioni di Angelo Damiani fanno eco all’obiettivo auspicato dal presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile, Jean Todt: “Come la sicurezza delle auto, l’efficienza delle strade viene valutata da autorevoli organismi internazionali e la rete viaria secondaria deve raggiungere al più presto punteggi minimi a 3 stelle nella classificazione iRap-EuroRAP. Solo così si può abbattere del 30% il tragico numero degli incidenti stradali”.