Pur non essendo riusciti a riportare a Maranello un titolo che manca da troppo tempo, il 2019 lascerà il segno nella storia della Ferrari: proprio quest’anno infatti ricorre il 90esimo anno di fondazione della scuderia che ha reso il nome dell’Italia importante nel mondo. Non tutti conoscono però la storia di Enzo Ferrari, il vero artefice di quella che sarebbe diventata una realtà ammirata da tutti gli appassionati di motori. E non mancano i piloti, che arrivano a ritenere un sogno poter guidare una vettura del “Cavallino”.
Enzo Ferrari e la passione innata per i motori
Il rombo dei motori per alcuni ha un fascino irresistibile, sin dalla tenera età ed Enzo Ferrari non faceva eccezione. A 10 anni ha un assaggio delle emozioni che si vivono in pista, quando il padre Alfredo, titolare di un’officina meccanica, decide di portare con sé lui e il fratello maggiore Dino per assistere a una corsa. I tempi della Grande Guerra mettono a dura prova il giovane Enzo Ferrari che si ritroverà a dover fare i conti con la scomparsa del padre e del fratello. Così, va a a cercare lavoro e dopo un’adolescenza trascorsa nell’officina paterna, decide di assecondare la sua passione e chiedere di entrare a far parte della FIAT. Purtroppo, però il colloquio non va a buon fine ed Enzo Ferrari si ritroverà a lavorare in una carrozzeria.
Nel 1919 avrà inizio la sua carriera come collaudatore e successivamente come pilota. I risultati non tarderanno ad arrivare: la soddisfazione più importante arriva l’anno successivo quando riesce a salire sul secondo gradino del podio alla Targa Florio alla guida di un’Alfa Romeo. Proprio la casa automobilistica del Biscione resta colpita dalle sue doti e deciderà di instaurare con lui una vera e propria collaborazione che durerà ben 20 anni. Il culmine arriverà non appena assumerà l’incarico di direttore del reparto Alfa Corse.
Una carriera ricca di soddisfazioni
L’esperienza da pilota di Ferrari è tutt’altro che di secondo piano. Nel 1923 arriva il primo trofeo “Circuito del Savio”, evento motociclistico che si tiene in terra romagnola che gli offre l’opportunità di fare una conoscenza importante come quella dei Conti Baracca, genitori del famoso Francesco Baracca, asso dell’aviazione italiana deceduto. Sarà Paolina Barracca a consegnargli il cavallino del figlio deceduto durante la Grande Guerra e a dirgli: “Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna“.
Nel 1928 è la volta del trionfo al secondo Circuito di Modena.
La svolta vera e propria nella vita dell’uomo arriva l’anno successivo: in quell’anno avviene infatti la nascita della Scuderia Ferrari, realtà fondata con l’intento di far correre i propri soci. In un primo tempo la partecipazione alle gare avviene sia con le auto che con le moto (si rinnova il sodalizio con Alfa Romeo).
Il ritiro dalle corse in veste di pilota arriva per Enzo Ferrari nel 1932.
La rottura con Alfa Romeo e la nascita della scuderia
Il periodo che seguirà sarà però tutt’altro che avaro di soddisfazioni per Enzo Ferrari.
Pur essendo riuscito ad assumere l’incarico di direttore di Alfa Corse, in breve tempo emergeranno problemi che lo indurranno a prendere la decisione di lasciare. Questa scelta, però, farà emergere in lui la voglia di far vedere a tutti il suo talento. Fonda così una nuova realtà tutta sua: nel 1939 vede la luce l’Auto Avio Costruzioni a Modena, in Viale Trento e Trieste. Il nome viene scelto perché costretto a rispettare un “embargo” che gli impediva di utilizzare la denominazione “Ferrari”.
Il bisogno di ritagliarsi un ruolo di primo piano nel mondo dei motori è sempre più forte altre interessanti novità sono in arrivo. Durante la seconda guerra mondiale, nel 1943, avviene il trasferimento dell’Auto Avio Costruzioni a Maranello, preludio della nascita della nuova “scuderia Ferrari”.
La passione per le corse non era mai del tutto sopita nell’imprenditore, che finalmente avrebbe potuto trasformare il suo progetto in realtà. Il 21 maggio 1950 è una data storica: l’esordio in Formula Uno a Monaco. Già l’anno successivo, in Gran Bretagna, arriva la prima vittoria con José Froilán González, proprio battendo l’Alfa Romeo che partiva con i favori del pronostico. Nel 1952 il primo titolo mondiale con Alberto Ascari.
Enzo Ferrari muore nel 1988 a novant’anni, ma la notizia della sua scomparsa sarebbe stata comunicata solo dopo il funerale, su esplicita richiesta dell’uomo.
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