Ultimamente in Italia si sono verificati diversi casi in cui è stata clonata la targa di un’auto e successivamente sono state commesse numerose infrazioni utilizzando un veicolo identico a quello della vittima, sfruttando così la targa clonata della povera vittima. In questo modo, chi ha commesso i vari reati non rispettando il Codice della Strada, come ad esempio superare i limiti di velocita, passare col semaforo rosso o entrare in ZTL, la può passare liscia senza essere identificato. Si tratta di un reato da Codice Penale, però tutte le contravvenzioni arriveranno a casa della malcapitata ed inconsapevole vittima, la quale si accorgerà della targa clonata solo dopo aver ricevuto una multa per un’infrazione mai commessa. Nella peggiore delle ipotesi, l’auto con la targa clonata verrà utilizzata per commettere addirittura crimini, scippi o rapine.
Cosa fare in caso di errore informatico
Se, quando si riceve una multa, si è sicuri al 100% di non aver commesso quella determinata infrazione, è possibile che ci sia stato un errore informatico. Infatti può succedere che l’organo accertatore abbia commesso uno sbaglio e che il sistema informatico dei Vigili sia andato in tilt. Probabilmente è stato letto male un numero o una lettera della targa e l’auto è stata confusa con il veicolo che ha effettivamente commesso l’infrazione. In questo caso occorre recarsi personalmente al comando dell’ente accertatore e cercare di ottenere qualche spiegazione in più. Se risulterà che la targa è stata clonata, si potrà e si dovrà fare ricorso.
Come tutelarsi in caso di targa clonata
Se si riceve contravvenzione per un’infrazione mai commessa si deve fare una denuncia alle autorità, recandosi alla Procura della Repubblica competente per il territorio di residenza oppure direttamente presso la stazione dei Carabinieri più vicina. Se l’auto sulla quale è stata apposta la targa clonata è identica alla propria, è abbastanza difficile dimostrare la truffa subita, altrimenti risulta più facile dimostare la frode ed il danno subito. Poi bisogna ricorrere al Prefetto competente per il luogo dell’infrazione entro 60 giorni dalla notifica della multa: il verbale viene annullato grazie alla denuncia alle autorità. Altrimenti è possibile ricorrere al Giudice di Pace entro 30 giorni pagando però 43 euro di tassa allo Stato, ma anche in questo caso la multa verrebbe cancellata. L’ultima soluzione è l’autotutela, che però è da prendere in considerazione solo se si è ricevuta una multa di piccole cifre. Se invece la multa è salata e comprende centinaia di euro, è meglio fare denuncia con un avvocato che si occuperà di fare ricorso per la multa al Prefetto o al Giudice di Pace.
Evitare di perdere punti per la targa clonata
Nel caso in cui il clonatore della targa avesse commesso infrazioni tali da far perdere punti al guidatore, bisognerebbe compilare ed inviare all’Ufficio accertatore il modulo relativo ai dati del conducente. Sarà inoltre necessario allegare la denuncia contro ignoti e la copia del ricorso già inoltrato. In questo modo si potrà evitare, per ogni mancata comunicazione dei dati del guidatore, la supermulta di 300 euro.