Non è più fantascienza: dal giappone la prima Toyota volante

Non è più fantascienza: dal giappone la prima Toyota volante

Volare è sempre stata un ambizione viscerale dell’essere umano: ne sono testimoni i numerosi miti che trattano il tema, uno su tutti Dedalo e Icaro. Nonostante il successo degli aeroplani ed uno sviluppo tecnologico continuo però, l’industria motoristica non è mai riuscita a sfornare una aeromobile per uso domestico che potesse davvero sedurre il mercato. Le ragioni sono varie: protocolli di sicurezza inattesi, costi troppo elevati, limitata manovrabilità del mezzo. Le macchine volanti – aerei esclusi – di fatto esistono, ma rimangono inaffidabili e decisamente molto costose.

Precedente illustre

Aspettando il prototipo di auto volante a guida autonoma dell’Airbus – un progetto che dovrebbe esser presentato entro la fine del 2017 – a dare lustro a questa favola millenaria ci si mette anche la Toyota. E tutti sanno che i giapponesi non amano particolarmente scherzare: quando si prodigano in una situazione vanno sempre fino in fondo, non indugiando nel metterci tanto i soldi quanto la faccia. Ebbene il colosso nipponico sta sostenendo la startup Cartivator, all’opera sul concept Skydrive. Si tratta di un progetto finanziato da 350mila dollari che mira a creare un auto volante con cui accendere la torcia olimpica dei Giochi che si terranno nel 2020 a Tokyo.

Nel dettaglio

Il primo volo programmato è atteso per la fine del 2018: al lavoro ci sono anche 15 ingegneri della Toyota. Skydrive sarebbe nella fattispecie un “mega-drone”, impiegando quattro rotori che consentono le manovre di decollo ed atterraggio in verticale. La casa produttrice vorrebbe impostare nel modello una velocità di crociera di circa 100 km/h con 150 km/h di velocità massima: se l’accensione della torcia sarebbe l’obiettivo scenografico, la vera sfida è quella di raggiungere al più presto la commercializzazione di massa. Viene da chiedersi allora se questo sarà l’ennesimo problematico tentativo di condurre l’umanità al volo più proprio oppure la volta buona per spiegare le ali. Solo il tempo, chiaramente, ci darà la risposta.