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Troppi incidenti mortali sulle nostre strade: l’appello di ASAPS al governo

incidenti

La cautela quando ci si mette al volante è fondamentale, ma a volte può non essere sufficiente. I numeri riguardo i sinistri dalle gravi conseguenze sulle nostre strade sono davvero allarmanti ed è proprio questo che ha spinto ASAPS a scrivere una lettera al Ministero dell’Interno per sottolineare quanto possa essere importante la Polizia Stradale per svolgere un’opera di prevenzione. “Abbiamo assistito ad un drammatico evolversi dell’insicurezza e della mortalità stradale e contemporaneamente alla riduzione di organico della Specialità, all’abbassamento della soglia di specializzazione degli operatori ed alla problematica chiusura di distaccamenti sulla viabilità statale, contribuendo in tal senso a produrre un corto circuito del controllo con un numero inadeguato di operatori nei reparti sopravvissuti – si legge -. Stupisce constatare che ancora oggi all’aumentare delle competenze e del numero di rilievi di sinistri (66,4% per le Polizie Locali, a fronte del 14,9% della Polizia Stradale e 18,6% dei Carabinieri) non sia stata corrisposta un’adeguata riforma dell’ordinamento delle Polizie Locali in Italia”.

Ancora troppi incidenti mortali

Non è la primo volta che ASAPS si appella al governo, infatti, in precedenza, lo scorso dicembre, vi si era rivolta proprio in merito alle stragi del sabato sera. Il gran numero di incidenti mortali desta preoccupazione nell’associazione, anche perché i più a rischio sono soprattutto i giovani durante il weekend, quando si tende più facilmente ad alzare il gomito.

Il problema è stato evidenziato da Giordano Biserni, presidente di ASAPS: “Oggi bere e utilizzare sostanze stupefacenti pare sia assolutamente necessario per divertirsi – ha detto ai microfoni di Motor1 -. In questo modo non si dà più peso alle conseguenze che derivano da queste condizioni se ci si mette alla guida“.

Le proposte di ASAPS

Il fenomeno era comunque stato parzialmente arginato: nel 2001 il numero di morti sulle strade durante il weekend era inferiore ai mille, per poi arrivare a quota 300 nel 2015.

Tutto questo però non è durato e nel 2018 e 2019 si sarebbe registrato una nuova crescita. Anche sulle cause di questo il presidente sembra avere le idee chiare: “La mancanza di prevenzione e informazione nelle scuole ha portato ad una perdita della percezione del pericolo stesso. In ASAPS facciamo tantissime conferenze in tutta Italia anche se spesso i ragazzi presenti sono veramente pochi. A livello normativo non è stato fatto molto, mancano anche gli investimenti”.

Una proposta che avrebbe potuto essere un deterrente era stata lanciata, ma ben presto accantonata: “ASAPS aveva proposto il ritiro della patente con sospensione da 1 a 3 mesi già durante la prima violazione per la guida con smartphone alla mano, col conseguente sequestro dello smartphone per un mese. Ma non se ne è fatto niente” – ha concluso Biserni. Insomma, sarebbe quindi fondamentale muoversi in tempi brevi se davvero si vorrà assistere a qualcosa di diverso rispetto allo scenario attuale.