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Truffa della Porsche: fermati tre uomini sulla Abano-Padova

truffa

Quando ci si mette al volante della propria auto è sempre fondamentale prestare la massima attenzione non solo alle norme del Codice della Strada, ma anche a possibili malintenzionati con cui si può entrare in contatto. Periodicamente, infatti, vengono alla luce episodi di truffe più o meno gravi messe in atto da persone che cercano di far leva sulla buona fede o una semplice disattenzione di chi è alla guida. L’ultimo allarme arriva dal Veneto dove tre uomini sulla direttissima Abano-Padova spingevano le vetture in arrivo a fermarsi con la scusa di essere senza benzina.

Massima cautela quando si viaggia in auto

I tre uomini di origine romena, di 31, 23 e 20 anni, sono stati fermati dai carabinieri di Abano, località situata in provincia di Padova, con l’accusa di truffa. I malviventi agivano ormai da tempo sulla tratta Abano-Padova con una modalità ormai consolidata: i tre attiravano l’attenzione degli automobilisti in arrivo per la presenza della loro Porsche Cayenne (un modello sicuramente difficile da non notare) posizionata a bordo strada e cercavano poi di invitare gli automobilisti a fermarsi. Il più grande dei tre, che parlava un perfetto inglese, aveva il compito di convincere i conducenti in arrivo a “fidarsi” di lui.

Certamente una vettura del genere non dava l’impressione di essere di fronte a persone sprovvedute, ma la scusa utilizzata per spingere ad aiutarli era pronta: i tre sostenevano di essere al servizio di un’azienda (con tanto di abbigliamento elegante) ed erano in possesso di una tessera carburante rimasta bloccata, ma non potevano provvedere al rifornimento perché senza contanti. Anche l’auto gli era stata fornita direttamente dalla società per cui lavoravano. Difficile quindi non credergli per chi rimaneva inevitabilmente colpito dalla loro situazione.

Una garanzia ritenuta sospetta

L’operato dei truffatori è venuto alla luce grazie alla denuncia di una donna, che ha contribuito a segnalare il comportamento anomalo alle forze dell’ordine. La signora, che si era fermata per dare loro aiuto, ha ricevuto dal più maturo dei tre un orologio Rolex (rivelatosi in un secondo momento falso), ma concesso come “garanzia” in attesa di consegnarle i soldi spesi per fare rifornimento alla Porsche. L’automobilista non si è però fatta intimorire e ha provveduto a informare personalmente i carabinieri dell’accaduto. Nel frattempo, i tre hanno provveduto a operare come se niente fosse cercando di raggirare altri automobilisti. I malcapitati però non si sono fidati, non cadendo quindi nel tranello e facendo andare la banda a vuoto.

Un finto Rolex veniva utilizzato come “garanzia” dai malviventi

In breve tempo, gli agenti sono arrivati sul posto e hanno identificato i tre uomini (uno di loro era già noto per la famosa “truffa dello specchietto“). I tre sono così stati denunciati per tentata truffa in concorso e per detenzione di oggetti di sospetta provenienza. Gli agenti sono ora al lavoro per chiarire l’origine della Porsche, che risulterebbe affittata in leasing da una società con sede in Romania.

Foto immagine in evidenza: AlVolante