È necessaria una stretta decisa all’uso dei cellulari alla guida per Santo Puccia, primo dirigente della Polstrada. Il fenomeno non sembra essere in calo, nonostante le pene si stiano inasprendo e si parli sempre di più della pericolosità e dei rischi di questo utilizzo sbagliato della tecnologia. La richiesta del ritiro della patente alla prima violazione, a questo punto, “va incontro all’esigenza di essere più efficaci nel contrasto a questo comportamento pericolosissimo“.
Cellulari, prima causa di distrazione
In audizione alla commissione dei Trasporti della Camera, Santo Puccia ha richiesto una virata drastica alle regole e alle sanzioni in caso di uso del telefono alla guida. Ritiro della patente immediato. Come unico deterrente possibile per chi ha l’abitudine di utilizzare il proprio smartphone mentre è alla guida. La motivazione è semplice: il cellulare distrae troppo.
“L’uso improprio di smartphone e altri dispositivi è la prima causa di distrazione” e di conseguenti incidenti stradali, ha dichiarato il primo della Polstrada. Se fino ad ora la pena consisteva nella sospensione della patente e solo in caso di infrazione reiterata, secondo Puccia non sembra essere sufficiente. “Ciò si è mostrato poco efficace in termini di deterrenza. Di recente si evidenzia un incremento delle violazioni. Purtroppo si tratta di una trasgressione diffusissima e difficile da contrastare. Per questo lo spauracchio del ritiro della patente alla prima violazione può essere efficace. Ormai si trovano a buon mercato auricolari e dispositivi di vivavoce. Ritengo si possa generare un effetto virtuoso come lo abbiamo registrato con il meccanismo della patente a punti“.
Si richiede quindi una modifica normativa che consenta il ritiro della patente alla prima violazione.