Dal dieselgate alla svolta ecologica. Nel summit annuale della casa tedesca, tenutosi ieri a Berlino, emerge una netta virata verso l’elettrico, una scelta già chiara nel piano decennale presentato nel 2015, ma mai così concreta e dettagliata. “A partire dal 2019 ci sarà praticamente un nuovo modello elettrificato ogni mese” ha detto Mathias Müller, CEO del gruppo, mentre introduceva le tappe che condurranno Volkswagen a sconfinare verso l’industria delle emissioni zero.
L’upgrade degli stabilmenti
Quello presentato alla Conferenza Stampa Annuale sul bilancio è un piano a breve termine che si allunga facilmente nel futuro: entro il 2022 saranno 16 gli stabilimenti Volkswagen interamente dedicati alla produzione di vetture elettriche, contro le sole tre fabbriche che al momento svolgono la stessa mansione. Roadmap E è il nome con cui è stata battezzata la manovra di “elettrizzazione” del brand nel 2017 ha fatto registrare il più alto numero di immatricolazioni in tutto il mondo, scavalcando il decano Toyota nonostante lo scandalo sui test truccati delle emissioni.
Batterie e fabbriche in tutto il mondo
Punto focale della strategia tedesca è una sistematica produzione di batterie: per l’occasione il Gruppo Volkswagen ha siglato importanti accordi con aziende settoriali tanto in Europa quanto in Cina, affiliandosi con fabbriche nordamericane, invece, per quanto riguarda le forniture. Dal meeting sale alta la promessa di arrivare a 12 fabbriche di veicoli ad emissioni zero in soli due anni, necessarie ad immettere sul mercato ben 80 modelli elettrificati entro il 2025, 30 elettrici e 50 ibridi, tra cui Volkswagen I.D. Vizzion, Audi e-Tron e Porsche Mission E, tutte vetture presentate al Salone di Ginevra.
Non solo elettrico
L’altro fronte che attira l’interesse di Volkswagen è la digitalizzazione. I vertici hanno annuciato che ci saranno grosse novità per quel che riguarda le dotazioni smart e hi-fi dei propri modelli, presentando peraltro il concept SEDRIC, un taxi ad emissioni zero e guida autonoma, destinato al trasporto pubblico secondo l’idea di mobilità condivisa. Quanto ai numeri, infine, anno d’oro per il Gruppo, che chiude il 2017 con 230.7 miliardi di ricavi, +6.2% rispetto al 2016, attraverso un utile di 13.8 all’attivo ed un netto che passa da 5.4 a 11.6 miliardi di euro.