La polizia stradale di Chieti e le procure di Lanciano e Pescara hanno individuato un presunto sistema di truffe assicurative basato sull’inscenamento di incidenti e furti stradali. Si trovano adesso indagate 25 persone per i reati di falso e associazione a delinquere finalizzata alla truffa a danno delle compagnie assicurative. Tra gli indagati, anche un avvocato di Pescara, un ex-avvocato e un perito assicurativo.
Il funzionamento della truffa
La “banda”, attiva in alcune località del Chietino, tra cui Lanciano, Ortona e Francavilla, sarebbe stata composta da numerose persone: finti testimoni pronti a dichiarare di aver assistito al finto sinistro; periti assicurativi che avrebbero condiviso le strategie utili a perpetrare la presunta truffa, e naturalmente, avvocati che avrebbero portato avanti l’azione legale.
I presunti truffatori avrebbero inscenato l’incidente procurandosi autovetture intestate a dei prestanome, e pare che talvolta indicassero anche il numero di targa di auto intestate a degli ignari malcapitati. Da qui la frode sembra passasse in mano ai legali che, raccolte le dichiarazioni dei finti testimoni, avrebbero avanzato la richieste di compensazione alle assicurazioni per incidenti stradali mai avvenuti, per tentare di spuntarla con corposi risarcimenti.
Per i propri propositi truffaldini, il gruppo sarebbe arrivato ad esibire persino certificazioni mediche falsificate ad arte, che attestassero i danni ricevuti dalle vittime.
L’organizzazione avrebbe anche avviato un “business parallelo” di finte denunce di furti d’auto, sempre allo scopo di incassare i soldi delle polizze assicurative.
L’indagine di polizia e procura
Sul caso aveva iniziato ad indagare all’inizio del 2018 il distaccamento di Lanciano della polizia stradale, sulla base delle denunce presentate dalle compagnie assicurative, le quali avrebbero notato un significativo incremento del numero delle richieste di risarcimento danni correlate a casi di incidenti stradali molto sospetti.
Dalla procura della repubblica di Lanciano l’inchiesta è quindi passata a quella di Pescara che avrebbe scoperto questo sistema.
Più di 30 i falsi incidenti che sarebbero avvenuti tra 2012 e 2018 nel circondario di Chieti e individuati dalla polizia stradale.