Prima di affrontare un viaggio in auto, soprattutto se lungo, sono in tanti a preoccuparsi di fare rifornimento per avere la garanzia di non restare senza carburante. E se questo può essere fatto a poca distanza da casa è ovviamente meglio. In realtà, in Italia il numero di distributori presenti sul territorio è decisamente superiore a quanto potremmo permetterci. A metterlo in evidenza è un’analisi effettuata dall’Unione Petrolifera: nella nostra Penisola, complici i guadagni ridotti, si contano ben 6 mila pompe di troppo.
Guadagni sempre più bassi
Per poter sostenere nel tempo un’attività commerciale è ovviamente necessario che questa possa comportare ricavi e non solo spese. Una situazione che, inevitabilmente, deve coinvolgere tutti i settori, distributori di benzina compresi. Un ambito che spesso tende a essere sottovalutato ma che, complici anche gli aumenti a cui gli automobilisti devono sottostare periodicamente, sta affrontando un periodo di forte difficoltà.
A mettere in evidenza una situazione che può quasi essere definita drammatica per il uno studio reso noto dall’Unione Petrolifera. Dal 2007 a oggi i consumi di benzina e gasolio per l’autotrazione sono calati del 17%, mentre il numero dei distributori solamente del 7%. Insomma, la nostra Penisola può essere considerata quasi un unicum rispetto a molte altre realtà dell’Unione Europea.
I numeri non possono che farci riflettere. In Italia si contano ben 21 mila pompe, in mano, a quanto parrebbe, a troppi operatori (più di 200). Alcune situazioni non riescono nemmeno a ottenere guadagni tali da ottenere il giusto sostentamento.
Come risolvere il problema?
Per uscire da questa situazione diventa quindi necessario analizzare il problema senza trascurare i dati dei bilanci. Il nostro Paese non è infatti solo di metropoli, ma anche di realtà molto più piccole, dove diventa pressoché inutile inserire distributori di carburante a pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro.
Una riduzione c’è comunque stata, ma non appare sufficiente. Si è infatti passati da 22.500 pompe alle 21.000 attuali, un calo del 7%. E sono calati anche i guadagni: l’Italia è ultima in Europa in termini di erogato medio per impianto: 1.370 mc all’anno a fronte dei 4.170 del Regno Unito. Il quadro potrebbe essere congeniale solo con 15 mila.
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