Binotto ha le idee chiare: “Difficile riscaldare le gomme”

Binotto ha le idee chiare: “Difficile riscaldare le gomme”

La prova della pista è stata negativa per la Ferrari: la SF90 non funziona come ci si sarebbe aspettati e questo non può che generare insoddisfazione in rapporto a quanto fatto finora dalla Mercedes (protagonista con cinque doppiette in altrettante gare). Fare il possibile per rimediare prima che sia troppo tardi, come ha evidenziato Sebastian Vettel, è quindi fondamentale.

A Montecarlo si punterà così a fare il massimo, pur con la consapevolezza di come le Frecce d’Argentino restino comunque superiori. Mattia Binotto, team principal della scuderia di Maranello, sembra avere comunque compreso su dove sia necessario lavorare: le gomme non rendono come dovrebbero, mentre non sono previste modifiche ad ala e sospensione anteriore.

Problema gomme da non sottovalutare

Dover lavorare a un problema quando si era convinti di avere fatto il massimo per rendere la monoposto competitiva non è semplice. In questi casi, infatti, si deve prendere la consapevolezza di non avere dato il massimo e di dover lavorare sui propri errori.

È la situazione che stanno vivendo in Ferrari, ancora non del tutto competitiva in rapporto alla Mercedes.

Mattia Binotto sembra avere compreso quale sia l’aspetto che impedisce alla SF90 di rendere al meglio: “Il grip della gomma conta molto sulla prestazione della vettura – ha detto ai microfoni di Sky Sport -. La nostra difficoltà è quella di portare le gomme nella giusta temperatura per ottimizzare il tempo sul giro. Le gomme di quest’anno sono molto diverse da quelle del 2018. Non che questo sia un difetto, sono uguali per tutti. L’anno scorso erano gomme più facili da scaldare e che sulla distanza di gara erano soprattutto da raffreddare. Quest’anno è l’opposto, è difficile riscaldarle. Se non le porti in temperatura perdi la cosiddetta ‘finestra’. Perdi cioè la temperatura in cui il grip della gomma è massimo“.

Charles Leclerc in pista a Montecarlo (Foto: Facebook)

Ci sono comunque elementi che non subiranno modifiche: “Per prima cosa il nostro problema non è il picco di downforce e non credo che dovremmo cambiare la nostra ala anteriore – continua Binotto -. Noi abbiamo adottato un concetto di vettura diversa da Mercedes e dobbiamo ottenere il massimo dal nostro progetto. Al momento non ci interessa cambiare l’ala anteriore. Non credo che nelle sospensioni, come principio, ci sia qualcosa di sbagliato. Il problema relativo alla gomme è che noi non riusciamo a farle lavorare nel modo migliore, è un’interazione tra aerodinamica e meccanica, un compromesso“.

Perché la Mercedes è più forte?

Binotto è uno che non ama trascurare i dettagli e ha provato a capire quale sia l’aspetto che rende le Mercedes imprendibili quasi per tutti. Proprio il rendimento della gomma sarebbe l’aspetto che fa la differenza.

Lewis Hamilton, campione in carica con la Mercedes (Foto: Facebook)

La Mercedes riesce a percorrere le curve in modo più veloce, se ti manca aderenza c’è poco da fare, rallenti. Ci stiamo concentrando su questa famosa finestra, trovare il grip necessario che ci permette poi di percorre le curve più velocemente e migliorare complessivamente la nostra vettura. Le sospensioni Mercedes le vediamo, le fotografiamo come ogni altro team, le studiamo fin dai test invernali. Credo che quello che hanno in questo momento è una vettura che si adatta alle gomme meglio della nostra, non ne farei una questione di sospensioni“ – ha concluso.