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Caso power unit Ferrari, la risposta di Jean Todt ai 7 team

Caso power unit Ferrari, la risposta di Jean Todt ai 7 team

Nei giorni concitati dell’annullamento del GP d’Australia e della posticipazione dei GP di Bahrain e Vietnam, continua la polemica sul caso della power unit Ferrari. Dopo la protesta dei sette team per l’accordo confidenziale Ferrari-FIA e la replica della Federation international de l’automobile, filtrano dettagli anche sulla risposta del presidente FIA Jean Todt.

Stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, la risposta, una missiva di ben quattro pagine, ribatterebbe tanto nel merito della questione quanto nei modi in cui è stata sollevata.

La versione di Jean Todt e della FIA

In primo luogo, avrebbe rivendicato Jean Todt, nessun membro della FIA avrebbe mai dissuaso le scuderie dal presentare proteste formali circa la regolarità della power unit Ferrari e anzi, sarebbe stato proprio lui in quel frangente – la gara di Abu Dhabi – a incoraggiare le squadre a farlo, se lo avessero ritenuto opportuno.

In secondo luogo, l’indagine sulla power unit Ferrari sarebbe partita proprio su autonoma iniziativa della FIA, che avrebbe proceduto a tenere sotto osservazione scrupolosa la casa di Maranello per il tempo necessario.

Le indagini però non avrebbero prodotto elementi sufficienti e la FIA si sarebbe trovata “nell’impossibilità di provare in modo inequivocabile che la Ferrari avesse infranto i regolamenti.”

Per questo motivo, la FIA, piuttosto che portare la Ferrari in giudizio con tutte le conseguenze del caso avrebbe dunque optato per un accordo confidenziale con Maranello. Su richiesta di Ferrari, i termini sarebbero rimasti segreti, ma la FIA avrebbe reso pubblica l’esistenza dell’accordo.

Avrebbe detto Jean Todt: “In quanto ai contenuti, la FIA non è autorizzata a divulgare la sostanza dell’accordo senza il consenso della Ferrari, anche se ovviamente sarebbe lieta di farlo.”

La replica a toni duri alle sette firmatarie

Ma le parole più dure Jean Todt le avrebbe riservate alle sette squadre – Mercedes, McLaren, Racing Point, Red Bull, Renault, AlphaTauri e Williams – firmatarie del comunicato congiunto contro l’accordo Ferrari-FIA.

Come si legge sulla Gazzetta dello Sport, secondo Todt, i sette team avrebbero utilizzato “toni diffamatori, suggerendo l’esistenza di una collusione fraudolenta fra FIA e Ferrari” e mettendo in dubbio “l’integrità e l’autorità della Federazione e dei suoi rappresentanti“. Accuse che Jean Todt e la FIA, si capisce, rigettano con forza.

Foto in alto: Shutterstock